Ma quindi Jovic è una seconda punta? La rivelazione di Italiano dopo dodici gare
Il titolo sembra proprio da clickbaiting, uno di quelli che ti esortano ad aprire il pezzo per fare una visualizzazione e poi non aggiungono niente. Un po’ come la sconfitta di Bergamo, che non ha mostrato una situazione tanto diversa da quella lasciata prima della sosta. Ma lo scopo del titolo non è di acchiappare click perché la rivelazione c’è stata ed è di quelle importanti. Dopo più di un mese e mezzo a cercare di capire di che pasta fosse fatto, o meglio, quale fosse il suo vero ruolo, forse adesso è stato scoperto. Luka Jovic è un trequartista.
Scioccante, soprattutto alla luce del fatto che è stato preso per sostituire Cabral che era stato preso per sostituire Vlahovic. Che era un centravanti. Trequartista, però, è esagerato, facciamo seconda punta. Come giocava in Germania e come non ha mai fatto in Spagna. Contro l’Atalanta, quando è subentrato, si è subito posizionato non come terminale offensivo, ma alle spalle della punta (prima Kouamè, poi Cabral). E, quasi per magia, le sue giocate, con tanto di occasioni pericolose, sono arrivate.
Ma non c’è trucco e non c’è inganno. Italiano, alla dodicesima uscita stagionale, sembra aver capito (e provato) il serbo nel ruolo che meglio lo fa esprimere. Intorno al centravanti a smistare palloni per gli esterni, infilandosi alle spalle dei difensori. E non stando immobile in area di rigore. Questa considerazione, tuttavia, è da prendere con le pinze perché non è affatto scontato che Jovic verrà riproposto in quella zona di campo. Il graduale passaggio al 4-2-3-1 dovrebbe favorire Barak sulla trequarti, occupando un posto agognato anche da Ikonè.
Tutti lo vogliono, ma nessuno ci gioca: è il paradosso del trequartista della Fiorentina. Per questo motivo, ha più senso parlare di Jovic seconda punta, con la consapevolezza, però, che o Kouamè o Cabral debbano giocargli davanti. A Bergamo il serbo è stato -molto- più dentro al gioco, facendo ammonire un avversario che voleva evitare la sua apertura e impegnando Sportiello in una delle rare occasioni da gol. A Francoforte c’era Haller, qui Cabral: che la coppia alternata dell’attacco debba giocare insieme per ritrovare il vero Jovic?