"Attaccare la Juventus è uno dei due modi per farsi 'amici' i tifosi. Alla fine Commisso è un altro De Laurentiis, tanta caciara ma poca sostanza..."

Massimo Perin, su Calciomercato.com attraverso un editoriale ha attaccato i primi atti dell'era Commisso in viola: "Firenze è una piazza passionle, che dopo l'illusione dei Della Valle e le ultime delusioni, posa le proprie speranze sul nuovo presidente Commisso. E quando diventi il nuovo presidente di una società di calcio, in qualche modo devi attirare le simpatie dei tifosi e farti voler bene. Per farlo ci sono solamente due modi. Il primo: arrivi in elicottero e atterri in mezzo ad un campo di calcio e hai già in mente cosa fare per riportare in alto la società, e i tuoi programmi lungimiranti sono assecondati da reali capacità e possibilità. Oppure? Attacchi la Juventus. E questo è ciò che ha fatto Rocco Commisso: al primo ostacolo della sua nuova avventura, e cioè la gestione di Chiesa, ha sbottato. Non era così difficile, bastava evitare di fare dichiarazioni da propaganda, del tipo "Chiesa rimarrà sicuramente in viola", per assicurarsi dei facili consensi, e cercare di capire serenamente con calma come stavano in realtà le cose. Tenendo conto di tutte le situazioni e dinamiche che già si erano innescate ancora prima del suo arrivo.
Capisco anche il suo punto di vista, ma fare calcio non è così semplice, non ci sono istruzioni, e soprattutto non ci si inventa presidenti di una squadra di calcio solamente perché le possibilità finanziarie te lo permettono. Chi conosce questo mondo e ha qualche annetto, sa benissimo quanto sia difficile. Ci sono situazioni e dinamiche che vanno gestite con serenità, esperienza e buon senso, non da capo ultrà. Alla fine Commisso è un altro De Laurentiis, cioè, un presidente bravo a spostare le attenzioni altrove, dove fa più comodo e dove è più facile muoversi. Tanto folklore, tanta caciara ma poca sostanza".
Capisco anche il suo punto di vista, ma fare calcio non è così semplice, non ci sono istruzioni, e soprattutto non ci si inventa presidenti di una squadra di calcio solamente perché le possibilità finanziarie te lo permettono. Chi conosce questo mondo e ha qualche annetto, sa benissimo quanto sia difficile. Ci sono situazioni e dinamiche che vanno gestite con serenità, esperienza e buon senso, non da capo ultrà. Alla fine Commisso è un altro De Laurentiis, cioè, un presidente bravo a spostare le attenzioni altrove, dove fa più comodo e dove è più facile muoversi. Tanto folklore, tanta caciara ma poca sostanza".
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