Brekalo sì, ma ad una condizione: che non passi per “vice-Gonzalez” come Piatek aveva fatto con Vlahovic
La Fiorentina lo aveva messo nel mirino da un po’ di tempo, forse già dalla passata stagione quando Josip Brekalo aiutava il suo Torino a distruggere i Viola per 4-0 circa un anno fa di questi tempi. Adesso, la concorrenza sembra superata, con Monza e Getafe non in grado di convincere il croato quanto la squadra di Italiano. Un acquisto sensato (finalmente), anche solo per un’unica caratteristica: l’indole dell’esterno offensivo a trovare la porta.
Ben 7 furono le reti che mise a segno con la maglia granata alla sua prima esperienza in Italia. Un bottino per niente magro, vista anche la posizione in cui opera il quasi-ex Wolfsburg. C’è un solo dubbio sul suo acquisto, relativo ad un parallelo nel passato – nemmeno troppo remoto – che riguarda un altro arrivo della sessione invernale 2022. Quello di Krystof Piatek, lui preso in prestito, è vero, ma dipinto come il vice-Vlahovic per dare respiro al centravanti serbo. Quando poi sappiamo tutti com’è andata a finire.
Ecco, se Brekalo dovesse arrivare giusto qualche giorno prima, in tempo per finalizzare la cessione di Gonzalez, allora la dirigenza avrebbe fatto meglio a lasciare la rosa invariata. Ad ogni modo, l’intenzione della società è stata espressa in modo chiaro da Barone, sia per l’argentino che per l’altra pietra preziosa che viene dal Marocco. Ma dato che un Brekalo non vale assolutamente quanto un Nico, è bene che questa mossa sia stata dettata esclusivamente dalla lungodegenza di Sottil.
Così non fosse, quelli a venire sarebbero giorni di pura ansia per i tifosi viola, che già nelle ultime due sessioni di mercato hanno visto andare via i propri beniamini. Perciò, Brekalo sì, per risolvere i problemi dell’attacco, ma non come salvagente per Gonzalez. Il croato dovrà puntellare la rosa, non essere l’ennesimo acquistino-compensazione in vista di un’illustre cessione.
Ben 7 furono le reti che mise a segno con la maglia granata alla sua prima esperienza in Italia. Un bottino per niente magro, vista anche la posizione in cui opera il quasi-ex Wolfsburg. C’è un solo dubbio sul suo acquisto, relativo ad un parallelo nel passato – nemmeno troppo remoto – che riguarda un altro arrivo della sessione invernale 2022. Quello di Krystof Piatek, lui preso in prestito, è vero, ma dipinto come il vice-Vlahovic per dare respiro al centravanti serbo. Quando poi sappiamo tutti com’è andata a finire.
Ecco, se Brekalo dovesse arrivare giusto qualche giorno prima, in tempo per finalizzare la cessione di Gonzalez, allora la dirigenza avrebbe fatto meglio a lasciare la rosa invariata. Ad ogni modo, l’intenzione della società è stata espressa in modo chiaro da Barone, sia per l’argentino che per l’altra pietra preziosa che viene dal Marocco. Ma dato che un Brekalo non vale assolutamente quanto un Nico, è bene che questa mossa sia stata dettata esclusivamente dalla lungodegenza di Sottil.
Così non fosse, quelli a venire sarebbero giorni di pura ansia per i tifosi viola, che già nelle ultime due sessioni di mercato hanno visto andare via i propri beniamini. Perciò, Brekalo sì, per risolvere i problemi dell’attacco, ma non come salvagente per Gonzalez. Il croato dovrà puntellare la rosa, non essere l’ennesimo acquistino-compensazione in vista di un’illustre cessione.
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