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Il noto giornalista Italo Cucci ha parlato del tema stadi sulle colonne del Corriere dello Sport-Stadio. Queste le sue parole, con un riferimento approfondito anche alla situazione della Fiorentina con il Franchi.

‘Nervi autore di meraviglie dell’architettura'

L’Olimpico, a botte di settantamila spettatori scatenati da Mourinho ha dimostrato d’essere la miglior scelta possibile con correzioni “progressiste”; la Lazio ha già il suo stadio, il Flaminio, capolavoro di Pier Luigi Nervi, grande maestro dell’architettura italiana che tuttavia pretendeva che lo si chiamasse ingegnere vista la scarsa fiducia negli architetti (c’è ancora, oggi, chi si fida dippiù dei geometri). Ho scoperto Nervi in America, in Australia, in Nuova Zelanda, nei mondi antichi e nuovissimi, l’ho studiato quando sono arrivato a Pantelleria, fine anni Ottanta, e ho visto l’hangar che ha costruito nell’Isola prima della guerra su incarico di Mussolini che voleva dar sicurezza alla sua Portaerei Inaffondabile. Una meraviglia dal punto di vista tecnico e stilistico”.

‘Commisso ritiene il Franchi troppo vecchio, non sa che è una delle architetture italiane più avveniristiche?

"Poi ho ritrovato lo stadio fiorentino prima dedicato a un giovane eroe di Firenze, Giovanni Berta, diventato poi Campo di Marte, infine Stadio Artemio Franchi. Commisso - che non è un intellettuale di Capalbio ma neppure uno sprovveduto e per questo mi inquieta - ne pretende la demolizione perché é “troppo vecchio”. Non sa, il generoso calabro/americano, che lo stadio fiorentino è un esempio di architettura razionalista, una delle più innovative e avveniristiche architetture italiane tra le due guerre, come dimostra la pensilina priva di sostegni intermedi, le scale elicoidali e la torre di Maratona ammirati in tutto il mondo. Capolavori. Lasciateli vivere al sole o nelle notti magiche con i loro sogni, i vecchi stadi d’Italia risonanti di canti e glorie smarriti con il progresso; salvate dall’ignoranza della Storia soprattutto quella copertura fiorentina svettante che porta l’arte nello sport, e lo sport nell’arte. Quando non ci saranno più, i nostri cari vecchi stadi, sarà finito anche il calcio che amavamo. Quello ch’è arrivato - Denaro & Ignoranza - non vi offende?".


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