​​

Nel suo pezzo Rock & Gol su La Nazione, Benedetto Ferrara paragona l'attuale Fiorentina appena sbocciata con quelle già costruite bene, ma con poco, in passato:

"Il campionato iniziato in mezzo al mercato non aiuta nessuno, tanto meno un tecnico appena arrivato e con un’esperienza abbastanza limitata. Ma anche il primo Montella non aveva alle spalle un curriculum di allenatore denso di esperienze. Insomma, Pradè, tornato a fare mercato in prima persona, quella Fiorentina azzerata e ripartita da Moena l’ha usata come riferimento, come tutte le differenze del caso. Non puoi fare follie? Bene, ti vai a prendere uomini in cui credi messi in disparte nelle loro società. Con Gilardino, in altri tempi e con altri dirigenti, andò così. Con Pizarro, nei giorni di Montella, anche. E non solo. Adli, Cataldi e Bove questo sono.

Pagamento posticipato, contributo immediato. Vuoi che non serva tempo per capire e organizzare una squadra? Certo, è vero: qualche dubbio su Kean era lecito, anche superman De Gea era una scommessa per il suo anno di stop. Ma la Fiorentina ci ha puntato e stavolta ha vinto, facendo dimenticare cento centravanti sbagliati e nomi di portieri andati e partiti a stretto giro.

Ma è stato trovare l’alchimia giusta il vero lavoro del tecnico, che non poteva non provare a dare una possibilità al vecchio capitano in un ruolo nuovo. Operazione fallita, come la difesa a tre. Nello spogliatoio si è discusso, ragionato sulle opzioni migliori. E dal confronto costruttivo è nato un gruppo nuovo e soprattutto vero, quello che sta stupendo il calcio italiano per gol, carattere, voglia di prendere tutto quello che può".

Dai mugugni dell'ambiente e l'equivoco Biraghi all'esplosione di ottobre: la fluidità e i meriti di Palladino, che ha due vantaggi su Juve e Milan
C'è molto di Raffaele Palladino, checché ne dica lui stesso, dietro allo splendido mese di ottobre della Fiorentina, c...
 

💬 Commenti (6)