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Un questione di obiettività: Iachini ha fatto un mezzo miracolo, o comunque ha fatto il suo. Dipende dai punti di vista. Ma sicuramente si è preso tante critiche immeritate. Adesso che ha salvato la Fiorentina con molte giornate di anticipo merita un grazie. Ha dimostrato che può giocare anche con tre attaccanti, ha dimostrato che la forza sta nel gruppo e anche che lo stesso gruppo è sempre stato con lui. Ha dimostrato che credere in Cutrone, anche quando sembrava inammissibile, ha portato i suoi frutti. Ha dimostrato che Ghezzal non era così scarso. Ma soprattutto ha costruito una squadra. E forse ci ha anche fatto capire che gli allenatori contano, che esistono le categorie anche in questo settore, ma che quando alleni in Serie A da anni e anni, difficilmente sei scarso. Poi c’è chi è più mediatico, chi lo è meno. Chi ci sa fare più più con la stampa, chi meno. Ma il livello, sul campo, è molto simile. Iachini oggi vale Pioli, vale Gattuso, vale allenatori molto più pubblicizzati di lui.

Questo mese ci ha anche dimostrato la differenza che fa avere o meno a disposizione Ribery. O Kouame giusto per fare un altro esempio non così scontato. Che alla fine, per le sorti degli allenatori contano tanto anche i calciatori.

Bravo Beppe, chiudiamo così. Sul futuro, se andare avanti con lui o meno, deciderà la proprietà. Basta essere sicuri, basta essere convinti. Sbagliare una seconda volta, come è stato fatto con Montella, non sarebbe giusto per nessuno. Fiorentina in primis. Ma Iachini va soltanto ringraziato e applaudito, a prescindere.


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