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Allenare la Fiorentina è un privilegio esagerato. Questo percorso resta, per le emozioni che abbiamo fatto provare alla gente di Firenze”. Questo un estratto delle parole di Vincenzo Italiano nella conferenza stampa di martedì scorso, prima della semifinale di ritorno contro il Club Brugge. Parole d'addio? Difficile decretarlo, ma è noto che con ogni probabilità il tecnico lascerà la Fiorentina a fine stagione. E dunque cosa resterà di lui?

Terza finale in due anni

Parlare dopo il ritorno in Belgio dà la possibilità di annunciare che la Viola è pronta a giocarsi la terza finale in due anni, la seconda consecutiva in campo europeo. Per quanto l'anno scorso la Fiorentina abbia masticato amarissimo, con la bacheca ancora vuota da 23 anni a questa parte, traguardi del genere rappresentano una sorta di unicum nella storia recente. Aggrapparsi ai risultati, in ogni caso, è riduttivo e ingeneroso per descrivere il lavoro di Italiano fatto a Firenze.

L'ostinazione di chi ha creduto nelle idee

Non sono stati anni da rose e fiori, non è stato tutto semplice e spesso la Fiorentina si è dovuta ritrovare a rinunciare a qualcosa (nelle ultime due stagioni, il campionato). Ma oltre alla grande capacità di colpire nei doppi confronti delle fasi a eliminazione diretta, quello che Italiano ha improntato nella sua Viola è una forte identità di gioco, fortissima. La stessa che ha portato anche critiche e qualche malumore, soprattutto per l'ostinazione quasi ‘adolescente’ di credere nelle proprie idee. Eppure è proprio questo, il vento che ha portato la Fiorentina a giocarsi l'ultimo atto più importante dell'era Commisso ad Atene. Il gioco maggiore ai giocatori, l'arma che ha permesso a una rosa dal valore assoluto inferiore al rendimento di credere in scenari impensabili.

Cosa resterà alla Fiorentina di Italiano?

Adesso il futuro del club è un gigantesco punto interrogativo, sarà un'estate di grande cambiamento; sicuramente sul campo, in società chissà. Il tecnico lascerà comunque un'impronta profonda. Sarà complicato trovare qualcuno che riesca a lavorare sui suoi passi, con continuità, anche perché personalità del genere sono piuttosto rare. Certi valori possono comunque intraprendere un filo da inseguire. Adesso la priorità è il sogno, chiudere come chiunque desidera in questo momento, con un trofeo in più. Un ultimo atto per cuori forti.

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