Sorrentino: "Allenarsi con De Gea e Terracciano fa bene, ma fossi Martinelli andrei a giocare. La Fiorentina non è in crisi"
Questo pomeriggio l'ex portiere di Chievo Verona e Palermo Stefano Sorrentino, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di analizzare alcune situazioni in casa Fiorentina: dai portieri alle reali ambizioni della squadra di Raffaele Palladino. Questo un estratto delle sue considerazioni:
“Martinelli è un giovane di prospettiva ma aspetterei ancora un po: negli ultimi mesi ho letto tutto e di piu, io ci andrei molto piano coi paragoni. Può diventare un portiere molto forte, però un conto è fare il terzo e giocare sporadicamente le poche partite di basso livello che ti capita un altro è giocare con continuità. Il fatto di allenarsi con De Gea e Terracciano sicuramente lo aiuta, ma il prossimo anno sono convinto che debba scendere di categoria per dimostrare il suo valore. Il tutto con l’obiettivo di tornare a Firenze più forte di prima”.
“De Gea è un campione a Terracciano resta un professionista”
Qualche parola anche per gli altri due portieri: “Sicuramente De Gea non lo scopriamo oggi. Se sei il portiere titolare del Manchester United per oltre dieci anni di fila vuol dire che sei un campione. Terracciano negli ultimi anni ha fatto grandissime cose e credo sia giusto che voglia giocarsi le sue carte. E’ anche vero che bisogna capire se ha ancora voglia di essere protagonista oppure se vuol far parte del percorso con la Fiorentina, ovviamente però alle spalle dello spagnolo. Per come conosco Palladino sono convinto che anche Pietro avrà i suoi spazi di qui alla fine della stagione. Queste comunque sono cose che avranno comunque affrontato tra di loro, quello che posso dire io è che Terracciano sta dimostrando di essere un professionista vero”.
“Fortunatamente non ho mai avuto un compagno come lo spagnolo”
Ha parlato poi della sua esperienza: “Fortunatamente, o sfortunatamente, non ho mai avuto la possibilità di giocare a fianco di un portiere di questo livello. Ma forse è meglio cosi. Mi sarebbe piaciuto confrontarmi quotidianamente con un campione molto piu forte di me. Ho comunque avuto la possibilità di crescere con portieri che in alcuni fondamentali probabilmente erano piu forti di me, però grazie alla mia mentalità sono riuscito a fare quello che ho fatto nella mia carriera. Giocare con giocatori migliori di te fa sempre bene”.
“La Fiorentina di Palladino non è in crisi"
Ha poi concluso parlando del momento della Fiorentina di Palladino: “Non so se la squadra viola sia in calo o meno, è chiaro che il fatto che Kean non segni possa influire: anche se credo che i fattori da considerare siano molti. Ci sta anche che l’attaccante abbia bisogno di tirare un po’ il fiato dopo il grande inizio di stagione, è fisiologico, ma quello che è importante è che nonostante non segni è sempre utile al gioco della squadra. Questo per l’economia di squadra è sicuramente importante. Anche quello che è avvenuto a Bove ha un suo peso. A Bologna non meritava di perdere ma anche in passato i viola hanno vinto partite che forse non meritavano. Ci sta un momento del genere all’interno della stagione, non vedo una squadra in crisi”.