​​

Sulle colonne de La Repubblica si trova un interessante editoriale, a firma di Giuseppe Calabrese, sul caso Dusan Vlahovic e sulla gestione della Fiorentina.

Di seguito un estratto: “Vlahovic non può essere ceduto a gennaio, ora che la squadra ha iniziato a volare. Dopo l’addio di Chiesa, la cessione del serbo avrebbe il sapore della beffa. (…) Mesi fa Commisso si è scagliato contro quei club (Juve e Inter) che, a sentir lui, violano le regole sui bilanci ma operano in totale tranquillità sul mercato. Farci affari vorrebbe dire avallare una politica di gestione attaccata duramente. Ecco perché in tutto questo giro vorticoso di voci ed emozioni a far rumore non è il silenzio di Vlahovic, ma quello di Commisso. Nessuna dichiarazione ufficiale dopo la straordinaria vittoria sul Milan. Tantomeno una netta e precisa presa di posizione sul possibile trasferimento di Vlahovic alla Juventus”.

Continua così Calabrese: “Oltretutto è stato lui, con le sue dichiarazioni prima di tornare negli Stati Uniti ad aprire l’asta per Vlahovic, quindi ci auguriamo che abbia preso delle precauzioni. Uno come Vlahovic, per età e talento, può essere ceduto ovunque. E ci si può fare anche un bel po’ di soldi. Ma Commisso non può commettere errori in questa operazione. Anche a costo di rimetterci dei soldi, altrimenti Commisso non solo farebbe una figuraccia davanti alla città ma perderebbe anche credibilità. Visto come stanno andando le cose in campionato, cedere Vlahovic a gennaio sarebbe una follia, meglio aspettare giugno. La Fiorentina è un piccolo miracolo e può a ragione puntare all’Europa. Smontare il giocattolo senza sapere come rimontarlo è un rischio che Commisso non si può permettere”.


💬 Commenti