​​

Una Fiorentina capace di frenare ogni squadra top della Serie A, tanto da essersi conquistata l’appellativo di «ammazza grandi». Anche ieri sera a San Siro contro il Milan, pur non vincendo, ha giocato bene, creando tante occasioni per battere il Diavolo alla Scala del Calcio. Se non c’è riuscita, è perché ha trovato davanti un portiere che, come De Gea, ha parato (quasi) tutto quello che c’era da parare. E anche per un pizzico di sfortuna. Resta l’amarezza di aver subito una rimonta, e anche l’amarezza di quel gol annullato al 90’ a Dodo per fuorigioco. Ma resta soprattutto la consapevolezza della forza di questa squadra che, nelle ultime gare, ha (ri)tirato fuori tutte le sue qualità, battendo Juventus e Atalanta in casa e dando del filo da torcere a Napoli e (soprattutto) Milan in trasferta. 

Da “ammazza-grandi” a “ammazza-piccole”: il passo che ora deve fare la Fiorentina adesso

Ora, però, l’«ammazza grandi» deve provare a diventare «ammazza piccole» e fare punteggio pieno con le squadre che lottano per non retrocedere, se vuole conquistarsi un ambìto posto in Europa e far sì che il Franchi diventi fortino non solo a metà. Sì, perché i viola, fin qui, sono stati quasi perfetti contro le grandi, in particolar modo in casa, davanti al pubblico amico. Lo dicono i numeri: se la Fiorentina oggi ha 52 punti in classifica, al pari di Lazio e Roma (in attesa di Atalanta-Lazio e Roma-Juventus), è anche grazie ai 23 punti collezionati con le big del torneo, 18 dei quali ottenuti al Franchi grazie ai successi su Lazio, Milan, Roma, Inter, Juventus e Atalanta. Solo il Napoli si è imposto nel fortino di viale Fanti. E solo il Napoli ha fatto bottino pieno contro Kean e compagni. 

Raffaele Palladino, tecnico della Fiorentina

Ogni vittoria contro una big del campionato ha fatto esplodere lo stadio di entusiasmo. Ogni successo ottenuto contro una delle squadre più blasonate del torneo, ha regalato gioia e speranza al popolo viola. Ma se contro le squadre più blasonate, in casa, la Fiorentina è stata (quasi) infallibile, non si può dire altrettanto per quanto concerne le sfide alle squadre di medio-bassa classifica. Ed è proprio da quelle gare interne, che mancano punti preziosi alla lotta per un posto in Europa. 

Palladino e quelle difficoltà a battere le “piccole”

In 9 partite contro Venezia, Monza, Verona, Cagliari, Udinese, Torino, Genoa, Como e Lecce ha conquistato 4 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, per un totale di 15 punti su 27 disponibili. Pochi, per le ambizioni europee. Ma ci sono tempo e occasioni per recuperare il terreno perduto, a partire da domenica prossima, quando al Franchi arriverà il Parma. Contro gli emiliani, che lottano per non retrocedere, gli uomini di Palladino dovranno avere la stessa fame messa in campo contro Inter, Juventus e Atalanta. Contro il Parma, la Fiorentina dovrà dimostrare di volersi andare a prendere l’Europa. A prescindere dagli impegni in Conference League. Perché la rosa a disposizione (Commisso lo ha detto – e ha ragione – «questa è la mia Fiorentina più forte») consente di ben figurare sia contro il Celje che contro Bernabé e compagni. Insomma, è ancora tutto in gioco. E allora, giochiamo e divertiamoci...

La Fiorentina Primavera perde la quinta gara delle ultime sei a Verona: la squadra di Galloppa continua a scivolare in classifica
Hellas Verona-Fiorentina 1-0 (73' Monticelli)FIORENTINA: (4-2-3-1): Leonardelli; Trapani (61' Kouadio), Baroncelli, Elia...

💬 Commenti (13)