Tiriamo una linea: Jovic ce la può fare a far vedere grandi cose e Dodô è pronto ad innescare la quinta. Tanti dubbi su Amrabat, al centrocampo mancano le geometrie
Tiriamo una linea, perché è ora di farlo, perché è ora di archiviare questo precampionato per la Fiorentina e immergerci appieno nella stagione che verrà.
Le amichevoli fatte dalla squadra di Italiano, al netto di tutto, un po' di cose ce le hanno dette. Intanto i risultati mettiamoli da una parte, sono veramente la parte meno importante di tutto e lo avremmo detto anche se la Fiorentina avesse fatto un filotto di vittorie, specie nelle gare più prestigiose. Guardiamo con interesse soprattutto a Jovic, quello che potenzialmente ha i colpi per togliere diverse castagne dal fuoco a questa squadra, specialmente quando le giornate non saranno molto positive per i viola. Un po' quello che eravamo abituati a vedere fare a Vlahovic, tanto per rimanere in tema di serbi e di attaccanti. I colpi ce li ha deve solo oleare alcuni meccanismi.
Tra i nuovi acquisti anche Dodô sulla destra può fare molto. E' questione di innescare la quinta come è in grado di fare. Probabilmente per lui ci sarà da aspettare un po' di più, perché non è facilissimo inserire in Italia un brasiliano che viene dall'Ucraina e poi perché è arrivato più tardi rispetto all'inizio del lavoro di questa squadra.
Ci sono ancora limiti di costruzione di gioco, di manovra, di geometrie. A centrocampo manca della qualità. Quella che garantiva Torreira, quella che potrebbe garantire anche un Castrovilli che sta bene e che ora non può esserci. Tanti dubbi si concentrano su Amrabat chiamato a fare il punto di riferimento centrale: un mese fatto bene (l'ultimo dello scorso anno) non è una fonte di garanzia, né per lui, né per chi è chiamato a gestirlo e schierarlo. E servirebbe come il pane una bella mezzala e qui la palla passa alla dirigenza.