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Palladino Fiorentina
Raffaele Palladino. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

L'ex calciatore viola Michele Gelsi ha parlato ampiamente anche di Fiorentina a Newssupercommesse.it. Dalla situazione di Palladino al rendimento di Kean e Fagioli, fino al Panathinaikos, ecco le considerazioni dell'ex centrocampista gigliato.

‘La rosa viola può migliorare l’attuale posizione di classifica'

“Firenze è una piazza stupenda, ma molto esigente. Fa parte della normalità che tutti i tifosi della Fiorentina si aspettino sempre quel qualcosa in più rispetto alla stagione precedente, soprattutto se vedono che nella squadra ci sono delle potenzialità che possono portare a ottenere risultati importanti. Credo che la squadra sia stata costruita bene, seguendo le linee di una programmazione futura promettente. Ci sono tanti giocatori giovani e con buone prospettive di crescita, questa è la giusta base per creare una formazione sempre più solida e competitiva. La società avrebbe potuto fare qualche sforzo in più sul fronte degli acquisti per individuare un'alternativa a Moise Kean. Per il resto, ha strutturato una rosa che può ambire a migliorare l'attuale posizione di classifica. L'obiettivo non è di certo lo Scudetto, come si poteva indurre a pensare fino a qualche mese, ma proiettarsi il più in alto possibile. Ci vorrà del tempo, però penso che resti forte l'ambizione di ottenere la qualificazione in Champions League”.

‘Per giudicare Palladino occorre attendere fine stagione’

“Non sono d'accordo sulle considerazioni che riguardano Palladino. Ritengo che non fosse un fenomeno quando la Fiorentina era nelle prime quattro posizioni, ma nemmeno da considerare un brocco soltanto perché, ultimamente, la squadra sta avendo dei disagi sul profilo dei risultati. Bisogna cercare di avere sempre un equilibrio nelle valutazioni e considerare tutti gli aspetti che condizionano un allenatore. Mi sembra che la squadra lo segua e credo che questo aspetto fondamentale sia stato compreso anche dalla dirigenza. Difatti, gli ha lasciato piena fiducia. Per me, Palladino sta facendo un buon lavoro che, tra l'altro, deve essere ancora portato al termine. Conclusa la stagione, si potrà tracciare un bilancio più completo del suo operato”.

“La scelta del sistema di gioco resta un aspetto relativo. Si tratta di professionisti che sanno adeguarsi in ogni situazione e giocano adattandosi a quella che è la disposizione dell'avversario di turno. Ho visto giocare diverse volte la Fiorentina e, specialmente in casa, si sono viste cose interessanti con il 4-2-3-1. Poi, nel corso della stagione subentrano, purtroppo, anche aspetti improvvisi come gli infortuni che costringono un allenatore a rivedere l'assetto tattico. Anche un calo di rendimento credo sia fisiologico, perché non va dimenticato che la squadra sta disputando la Conference League che porta via un bel po' di energie per affrontare al meglio campionato. Nel 3-5-2 c'è possibilità di proiettarsi in avanti con qualche uomo in più, mentre si ha il supporto degli esterni di centrocampo che permettono di difendere con 5 uomini quando occorre. Nella fase transitoria gli interpreti devono essere bravi ad attaccare gli spazi il più possibile, ma occorre sempre del tempo per attuare bene i vari movimenti provati in allenamento. La disposizione della squadra in campo non fa troppa differenza, l'importante è che i giocatori sappiano sviluppare il gioco con una certa determinazione e siano sicuri delle proprie potenzialità”.

"Fagioli? Un giocatore di grossa qualità, credo non abbia alcun tipo di problema per quel che riguarda il posizionamento in campo. Ha vissuto tantissimi anni alla Juventus, oltre ad aver avuto un'esperienza importante nella Cremonese. Lo si è visto in diversi ruoli del centrocampo, sapendosi adattare in svariate situazioni di gioco. Che sia mediano davanti alla difesa oppure un centrocampista interno, penso che resti ugualmente prezioso. Ha tecnica e visione di gioco, ma non è il solo che nella Fiorentina. 
Mi piacciono anche AdliCataldiColpaniMandragora, singoli che sanno dare quantità e qualità al gioco della squadra.

"La Conference? Il Panathinaikos resta un avversario di tutto rispetto. Questa squadra ha ottime individualità e all'andata ha creato molte occasioni da gol, per cui non è un caso che sia riuscita a farne tre. Peccato per quell'errore di Terracciano, ma si è vista anche una Fiorentina che ha saputo reagire al doppio svantaggio e rimettersi in partita per giocarsela a viso aperto, cosa non affatto facile in quell'ambiente così caloroso. Malgrado il 3-2, resta importante giocare la gara di ritorno a Firenze, perché ci sarà un intero stadio pronto a spingere la squadra per portarla alla vittoria. Non sono mai mancate le critiche, ma nei momenti delicati questa tifoseria ha dimostrato di essere intelligente e di sapersi compattare, oltre che essere sempre presente per la propria squadra. C'è grande desiderio di riscattare le due finali perse, per cui bisogna credere fino in fondo a questa competizione".

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