Le coppe un vero spartiacque tra una stagione da 4 e una da 8. Dirigenti, allenatore e calciatori: In tanti si giocano molto. Vincere qualcosa l'unica strada possibile
La stagione della Fiorentina è salvabile. Anzi, addirittura, almeno teoricamente, potrebbe diventare indimenticabile. Questo ci stanno dicendo le coppe, i sorteggi e gli accoppiamenti sicuramente fortunati (sia in Coppa Italia che in Conference), la sensazione che ormai la squadra di Italiano abbia ben chiaro quale sia l’obiettivo, dopo aver ‘salvato’ il campionato con la vittoria sul Verona. E poi gli attaccanti, che in campionato faticano, cosa che al giovedì non accade.
Cabral sta diventando l’uomo sotto ai riflettori, ma tutti nella gara infrasettimanale sembrano più concentrati e più affamati. E allora chissà che questa squadra non riesca davvero a crescere, dal punto di vista delle motivazioni e dell’orgoglio personale e farsi trovare ad aprile-maggio in grande forma per giocarsela con chiunque. Chiaro, le coppe saranno un vero e proprio spartiacque tra una stagione da 4 e una stagione da 8. Chiaro anche che ad inizio anno (lo scriviamo perché non si può nemmeno girare le frittate a proprio piacimento a seconda degli eventi), questa squadra si dava gli stessi obiettivi nelle Coppe (andare avanti più possibile), ma obiettivi ben diversi in campionato: "migliorare il piazzamento della passata stagione". In quest'ultimo caso non sta andando esattamente così.
Ma proprio per questo, proprio perché molti acquisti non hanno funzionato, molti calciatori hanno reso meno rispetto al passato, lo stesso allenatore ha trovato difficoltà che evidentemente non era abituato ad affrontare, la speranza è che dopo questo lunghissimo rodaggio qualche sorpresa in positivo possa esserci.
Comincerà dalla prossima settimana un vero e proprio tour de force per Italiano. Che potrà finalmente avere a disposizione un Castrovilli migliore, un Sottil pronto a tornare, un attacco più capace di creare ma soprattutto di segnare. In tanti, nelle prossime settimane, si giocano molto: i dirigenti, l’allenatore, i calciatori. Vincere qualcosa è l’unica strada possibile, sperando intanto di risalire qualche posizione in campionato. Non più il vero obiettivo stagionale.