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In questo periodo di calcio non giocato tiene banco la questione calciomercato, oltre alle tante considerazioni sulla Fiorentina che verrà. Di questo e molto altro la redazione di Fiorentinanews.com ha parlato con l'ex calciatore viola Gaetano D'Agostino, attualmente allenatore del Lecco:

Cosa ne pensa della Fiorentina targata Commisso, del suo progetto ambizioso? È la persona giusta per riportare la Fiorentina in Europa? 

"Secondo me si, sono contento per come sta programmando la Fiorentina. È arrivato con degli ottimi propositi, ma il piano di crescita sarà necessariamente graduale, e questo mi fa ben sperare. I risultati non sono stati ottimi, ma non per colpa sua. È sicuramente l’uomo giusto per riportare la Fiorentina ai vertici". 

Tra Badelj e Pulgar, chi secondo lei ha interpretato meglio il ruolo di regista? Chi potrebbe essere il nuovo interprete per quel ruolo nella Fiorentina dell’anno prossimo?  

"Sia Badelj che Pulgar non li vedo come registi veri e propri. Per me il regista è uno che detta i tempi, che sappia verticalizzare e che si adatti a chi ha davanti. Con Ribery, Chiesa, Vlahovic e Cutrone devi essere veloce a verticalizzare e non a giocare solo orizzontalmente. Ci vorrebbe uno alla Liverani. Se devo dire un nome, dico Tonali, anche se la trattativa non è così semplice". 

De Paul, Mandragora e Locatelli: possono essere giocatori utili per il centrocampo viola? 

"Mandragora e Locatelli non li reputo veri e propri registi. Il primo è più un interditore che un costruttore. Locatelli invece è un giocatore elegante, ma gli manca la velocità di pensiero per stare lì nel mezzo. De Paul per me è un giocatore determinante, nel giro della nazionale che farebbe molto comodo nel centrocampo viola". 

Questione modulo? Qual è il vestito migliore per la Fiorentina che verrà? 

"Per me la Fiorentina è una squadra da 4-2-3-1. Giocando con due interditori il problema regista lo risolvi mettendo il trequartista. In questo modo giocatori come Pulgar, Duncan, Amrabat o un eventuale Mandragora diventano funzionali ad esaltare le caratteristiche e la fantasia di Castrovilli". 

A proposito di Castrovilli: può replicare la sua stagione ad Udine nella quale segnò ben undici reti?  

"Castrovilli per me è fortissimo. Con le sue caratteristiche può diventare il centrocampista più forte d’Europa. Deve standardizzarsi sulle sette/otto reti l’anno per risultare ancora più decisivo, ma può sicuramente diventare uno dei migliori centrocampisti a livello europeo". 


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