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L’impressione è pressoché sempre la solita con Jonathan Ikone. L’ala della Fiorentina è un giocatore con talento da vendere, imprevedibilità e qualità ma che va troppo spesso a corrente alternata. Ikone ha inciso troppo poco nell’economia del gioco viola dal proprio arrivo a Firenze e il suo adattamento al calcio di Italiano è stato piuttosto faticoso.


Lo ‘Jorko’ visto al Lille era un elemento capace di tutt’altro impatto, più fiducioso nei propri mezzi e anche più libero di mente. Proprio questo tipo di giocatore si è rivisto nelle ultime due sfide della Fiorentina, contro Verona e Milan. Dopo l’assist a Barak al Bentegodi, Ikone ha conquistato un rigore buggerando Tomori con astuzia, velocità e scelta di tempo. Stavolta nessun furto ai danni della Fiorentina: dopo il sacrosanto penalty negato all’ala francese nella gara di andata a San Siro, sempre per fallo di Tomori, stavolta è arrivato il fischio del direttore di gara.


Un calciatore sulle montagne russe, capace di passare da un secondo tempo imbarazzante come quello giocato contro l’Empoli a due prestazioni decisive e di ottimo auspicio come quelle con Verona e Milan. Italiano ha chiesto al giocatore nativo di Bondy maggiore concretezza in area di rigore, risposte sul piano degli assist e delle giocate decisive. Ikone, stimolato dal proprio allenatore, pare sulla strada giusta: c’è da rimpinguare un bottino ancora troppo scarno per un giocatore con potenzialità così marcate nella metà campo avversaria.


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