Da possibile partente a risorsa, ancora una volta. La Fiorentina ha di nuovo bisogno di Kouame, e per Italiano non può essere una buona notizia
Nuova stagione, vecchie abitudini. Il comune denominatore degli ultimi due anni in casa Fiorentina ha un nome e un cognome: Christian Kouame. Stesse identiche modalità, ovvero un mercato in cui sembrava più vicino a partire che a restare seguito invece non solo da una permanenza in rosa, ma anche a una discreta dose di minuti.
Lo scorso anno Kouame fu una vera e propria sorpresa, giocando una prima parte di campionato a livelli altissimi con tanto di gol e assist. La stagione attuale l'ha iniziata in punta di piedi, ma nelle ultime apparizioni ha cominciato a guadagnarsi il suo spazio con le titolarità contro Rapid Vienna e Inter.
Sicuramente nel corso dei prossimi mesi Kouame farà comodo, ma è una medaglia dal doppio volto. Da una parte c'è l'ammirazione per un ragazzo che, pur con evidenti limiti tecnici, ci mette sempre tutto se stesso. Dall'altra c'è il fatto che per il secondo anno consecutivo Italiano è costretto ad affidarsi a quello che per lunghi tratti è stato considerato un esubero, segno che in quel ruolo la qualità è poca e le alternative non danno garanzie.
Lo abbiamo visto con Brekalo e Sottil, ma se vogliamo anche con Ikonè allargandoci sulla fascia opposta. In un reparto - quello degli esterni offensivi - dove ad oggi solo Nico Gonzalez è in grado davvero di fare la differenza, Kouame si è ritrovato ad essere una risorsa necessaria. Ce ne fossero di giocatori con il suo spirito di abnegazione, e quindi per lui soltanto applausi. Un po' meno per il fatto che, ancora una volta, non si è riusciti ad alzare il livello in quella zona del campo.