Dodô e un rendimento ancora da inquadrare. Ma la Fiorentina ci deve credere
Nell’ultima sessione di calciomercato, la Fiorentina ha dovuto cercare un nuovo terzino destro, dopo aver salutato Alvaro Odriozola, tornato al Real Madrid dopo una stagione in prestito a Firenze. La scelta è ricaduta su Dodô, classe ‘98 di grandi prospettive, nonché l’acquisto più costoso dell’estate viola: allo Shakhtar Donetsk sono andati 14,5 milioni di € più eventuali bonus. Era indubbiamente uno dei più attesi della stagione 2022/2023. Ad oggi, dire che il brasiliano abbia deluso le aspettative sarebbe eccessivo, ma ha certamente trascorso mesi piuttosto complicati.
Alle prime prestazioni ufficiali, l’impatto di Dodô è piuttosto scricchiolante, complice il lungo periodo senza esser sceso in campo (visto lo stop del calcio in Ucraina). La partita contro il Napoli, al contrario, è la perfetta rappresentazione di tutte le sue qualità esaltate al massimo: tanta corsa, scatti, recuperi e un gran contributo alla fase offensiva, con galoppate sulla fascia e passaggi incisivi. Da lì, mentre la Fiorentina entra in un periodo nerissimo, il brasiliano spicca con uscite positive e buoni voti, dimostrando di riuscire a recuperare in poco tempo la strada della continuità.
A interrompere l’ascesa arriva l’infortunio, una lesione muscolare rimediata a Bologna. I tempi di recupero non alimentano l’ottimismo, anzi, il rischio di rivederlo dopo la maxi-sosta per il Mondiale è più di un’ipotesi. Dodô, invece, si riprende in tempi record e torna in campo meno di un mese dopo, in Conference League. Il terzino accusa lo stop e si capisce in fretta che, comprensibilmente, servirà tempo per rivedere la sua forma migliore. Effettivamente, fino alla chiusura del 2022 della Fiorentina, fa fatica ad emergere tra i migliori e manca soprattutto in fase di spinta.
Tanto per essere chiari, la situazione di Dodô è ben lontana da far attivare un campanello d’allarme. Sia a livello di condizione fisica, perché la botta rimediata contro il Milan che lo ha costretto ad uscire non dovrebbe essere nulla di grave, sia a livello di prestazioni. Nonostante qualche amnesia, che non dipende solo da lui, l’investimento più costoso dell’ultimo mercato è un’assoluta risorsa. Ciò dovrà essere tradotto in campo, ma Dodô ha chiaramente la piena fiducia della Fiorentina e le chiavi della titolarità, alle quali ha facile accesso. La Viola aspetta il 2023 nella speranza di crescere ancora e di rivedere anche il suo miglior terzino nelle migliori condizioni.
Alle prime prestazioni ufficiali, l’impatto di Dodô è piuttosto scricchiolante, complice il lungo periodo senza esser sceso in campo (visto lo stop del calcio in Ucraina). La partita contro il Napoli, al contrario, è la perfetta rappresentazione di tutte le sue qualità esaltate al massimo: tanta corsa, scatti, recuperi e un gran contributo alla fase offensiva, con galoppate sulla fascia e passaggi incisivi. Da lì, mentre la Fiorentina entra in un periodo nerissimo, il brasiliano spicca con uscite positive e buoni voti, dimostrando di riuscire a recuperare in poco tempo la strada della continuità.
A interrompere l’ascesa arriva l’infortunio, una lesione muscolare rimediata a Bologna. I tempi di recupero non alimentano l’ottimismo, anzi, il rischio di rivederlo dopo la maxi-sosta per il Mondiale è più di un’ipotesi. Dodô, invece, si riprende in tempi record e torna in campo meno di un mese dopo, in Conference League. Il terzino accusa lo stop e si capisce in fretta che, comprensibilmente, servirà tempo per rivedere la sua forma migliore. Effettivamente, fino alla chiusura del 2022 della Fiorentina, fa fatica ad emergere tra i migliori e manca soprattutto in fase di spinta.
Tanto per essere chiari, la situazione di Dodô è ben lontana da far attivare un campanello d’allarme. Sia a livello di condizione fisica, perché la botta rimediata contro il Milan che lo ha costretto ad uscire non dovrebbe essere nulla di grave, sia a livello di prestazioni. Nonostante qualche amnesia, che non dipende solo da lui, l’investimento più costoso dell’ultimo mercato è un’assoluta risorsa. Ciò dovrà essere tradotto in campo, ma Dodô ha chiaramente la piena fiducia della Fiorentina e le chiavi della titolarità, alle quali ha facile accesso. La Viola aspetta il 2023 nella speranza di crescere ancora e di rivedere anche il suo miglior terzino nelle migliori condizioni.
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