Antognoni: "Gonzalez? Una squadra che ha traguardi non vende il miglior giocatore per rispetto di città e tifosi. Kayode merita la fiducia di Italiano e Bonaventura..."
Giancarlo Antognoni ha parlato a Radio Tv Serie A, commentando tanti temi dell'attualità di casa Fiorentina, dal campo al mercato, ma non solo.
Lo storico capitano e 10 viola ha detto: “Kayode ha esordito con sicurezza e padronanza, ottimo sintomo per un giocatore con caratteristiche importanti. Ha corsa notevole, è molto veloce e questo è importante. Il ruolo di esterno destro è una mancanza per tante squadre, lui ha dimostrato di meritare la fiducia di Italiano. È giovane e va aspettato, è un ragazzino, ma le qualità ci sono”.
E poi: “Gonzalez? Se hai una squadra che lotta per un traguardo, non va dato via il miglior giocatore. È successo precedentemente con Chiesa e Vlahovic. È il più importante elemento della Fiorentina, ci sono una città e dei tifosi da rispettare, è giusto che rimanga a Firenze. Non è che lo volesse il Real Madrid, con tutto il rispetto. Società e giocatore hanno fatto bene a rifiutare l’offerta del Brentford”.
Ha proseguito dicendo: “Se la Fiorentina è obbligata a vincere la Conference? No, le annate sono tutte diverse. Anno scorso ottima annata con la finale, normale puntare alla vittoria ma non è facile in campo internazionale. Non è Champions o Europa League ma è competizione importante con tante squadre che ci puntano. Un obiettivo che la Fiorentina predilige”.
E ancora: “Italiano è un ottimo allenatore, è moderno e predilige il gioco a discapito della fase difensiva, a volte un po’ negativa. L’esperienza della finale persa in modo un po’ rocambolesca ha migliorato lui ed i giocatori. La Fiorentina si presenta bene sul piano mentale in Serie A e Conference League. L’Europa League è certamente un obiettivo per la squadra, che cercherà di crescere ed ha tutti i presupposti per farcela”.
Infine: “La rosa viola ha tante risorse, in certi ruoli forse anche qualcuna in più. L’unico ruolo forse un po’ scoperto, in cui servirebbe un giocatore di maggiore esperienza è quello del difensore centrale. Anche se c’è Quarta che è un difensore molto bravo, benché non si sia espresso ai suoi livelli. Bonaventura? Lo seguo da tanti anni, lo consigliai a Rocca per l’Under 20. Un calciatore che ancora a 34 anni fa la differenza”.