"Chi ha guardato Apoel-Fiorentina fino alla fine dovrebbe chiedere un'indennità. Palladino si era risentito per lo scarso interesse dell'ambiente verso la Conference, ma il campo..."
Sul Corriere Fiorentino si legge il commento a Apoel-Fiorentina di Ernesto Poesio. Questo il pensiero del giornalista sulla partita dei viola a Cipro: "Palladino alla vigilia si era un po’ risentito dello scarso interesse con cui, soprattutto alla luce del terzo posto in campionato, l’ambiente si era avvicinato alla sfida con l’Apoel. Ma certo, se la gara di Cipro doveva riconciliare un po’ l’esigente pubblico viola con la Conference League, la missione è decisamente fallita.
Perché al di là del risultato pessimo con cui la Fiorentina torna a Firenze, è stato il livello di gioco a rendere i 90 minuti tra i viola e l’Apoel una specie di tortura, tanto che ci sarebbe da richiedere un’indennità per chi ha dovuto guardarla fino alla fine. E la responsabilità, più che ai volenterosi giocatori ciprioti, è da assegnare quasi in toto ai giocatori di Palladino che non sono stati in grado di alzare né il ritmo della gara né il livello calcistico finendo per essere risucchiati in una stanca mediocrità generale.
Non è riuscita la squadra B viola (al tecnico giustamente non piace questa definizione, ma il campo anche ieri ha detto questo) che poi sarebbe in gran parte quella che Vincenzo Italiano ha avuto a disposizione lo scorso anno. Se infatti la partita di ieri ha raccontato qualcosa, oltre agli errori difensivi che sembravano un ricordo del passato, è che il divario fra i titolari che stanno conducendo i viola in alto in campionato e le riserve è a dir poco ampio.
Questa sconfitta, può essere un monito per il futuro quando la posta in palio sarà più alta e sarà più complesso pensare a turn over così massicci. Sempre che l’andamento in campionato non obblighi la Fiorentina a scegliere. A favore del campionato, si intende".