La svolta fuori dal campo della Fiorentina: diciamo bravo a chi si è ravveduto. Un tridente vincente
Sul campo ci ha pensato Palladino, e di questo abbiamo parlato tanto e parleremo giustamente ancora. Aiutato dal primo mercato fatto fianco a fianco con la dirigenza della Fiorentina. Anzi, diciamoci la verità, con Pradè che per la prima volta ha avuto campo libero (aiutato anche dalle competenze e dalla bravura di Goretti), ha spaziato con la fantasia, ha chiesto carta bianca. E, magari anche con un pizzico di fortuna (cosa che era mancata precedentemente e a che alle volte cambia il destino delle stagioni) e che oggi riscuote complimenti su complimenti. Ad Italiano, per diversi fattori, non andò allo stesso modo. Ma questo ormai è il passato.
Commisso
Questo il campo. Ma fuori dal campo, come dicevamo in uno dei pezzi recenti, è cambiato il contorno, l’atteggiamento verso l’esterno. Il nuovo direttore Ferrari (non si potrà certo dire che non lo abbiamo criticato per certe scelte e modalità del passato), assieme a Pradè, ha probabilmente tirato fuori le sue doti migliori: calma, diplomazia e conciliazione. Lui e il ds hanno deciso che occorreva cambiare strategia, percorso, che il tutti contro tutti non premiava. E hanno convinto anche Commisso, che evidentemente prima si faceva condizionare al contrario. Rocco, aiutato anche dai risultati, ha scelto finalmente la strada del campo, del pallone, rispetto a quella delle chiacchiere.
Ferrari
Ecco, qui in questo pezzo, vogliamo fare i complimenti a questo nuovo corso viola. Anche a Ferrari, il quale da responsabile ufficio stampa doveva evidentemente eseguire in tutto e per tutto quello che gli veniva imposto, mentre adesso con un nuovo ruolo e con maggiore autonomia ha potuto individuare, scegliere e perseguire una strada diversa. La caccia alle streghe non c’è più, la lista dei giornalisti buoni o cattivi è stata accantonata, il telefono di chi non la pensa come la maggioranza squilla molto meno. E tutto l’ambiente, squadra in testa, è più tranquillo, più solare, più entusiasta.
Passo indietro
E allora, anche grazie ai risultati, diciamo una volta tanto BRAVO, a chi si è ravveduto. Fare un passo indietro per farne tre avanti è segno di bravura e di intelligenza. Magari anche di opportunismo (era difficile proseguire allo stesso modo), ma se a beneficiarne di tutto questo è la Fiorentina va bene così. Anche se qualcuno, come chi scrive, ha pagato sulla propria pelle certe modalità del passato, non importa. Fa parte del gioco? Non è un gioco, è lavoro per chi prova a farlo con serietà, senza secondi fini, e senza spinte come chi scrive e come tanti (non tutti) altri. Pazienza, ripartiamo da qui. Facendo i complimenti a Daniele, ad Alessandro e a Raffaele. Un tridente al momento vincente.