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Ad Hangover Viola, la trasmissione di Fiorentinanews.com in onda tutti i mercoledì sera sui nostri canali social, ha parlato Costantino Nicoletti, intermediario di mercato e tifosissimo viola. Tanti i temi trattati, tra cui anche la posizione di Palladino e la gestione della società viola in questi cinque anni e mezzo di Commisso

Queste le sue parole sull'allenatore viola: “Io quest’estate ero del partito di un allenatore esperto. Se guardiamo i nomi che si sono avvicendati in panchina con Commisso non si capisce il progetto tecnico. A Napoli sono arrivati dove sono con tecnici del calibro di Ancelotti, Benitez, Sarri… A volte bisogna copiare bene per fare bene, non inventare male. Ho ancora fiducia in Palladino, ma è arrivato a Firenze con 18 mesi in Serie A. E’ ovvio che il rischio fosse alto. Sono sicuro che Palladino diventerà un grande allenatore, ma mi sarei aspettato un allenatore di fattura internazionale questa estate. La sua crescita dovrà passare anche da un esonero, come è successo ai tutti più grandi. Nessuno vuole la testa di Palladino, questo è chiaro. Gli è stato concesso più tempo del normale, ma andando su Tudor si commetterebbe lo stesso errore che ha fatto la Roma passando da De Rossi a Juric. Oggi non vedo grandi nomi sulla piazza meglio di Palladino. Io voglio un allenatore esperto, non bollito. Uno che se c’è da prendere per le orecchie i giocatori lo fa. Mi aspetto dalla Fiorentina un profilo che non oscura, un Gilardino o un Aquilani. Ma così vai da poche parti. Accetterei l'esonero solo per un tecnico internazionale, come Benitez”. 

E sulla gestione della società: “Parlando con i dirigenti viola, emerge la consapevolezza che finora è stato fatto qualcosa di più rispetto alle aspettative e alla rosa costruita. Questo secondo me è un limite. Quest’estate si parlava di ambizione. Io parlavo più di curiosità che di ambizione, quest’ultima ti porta a vincere. Avrei usato altri aggettivi o sostantivi, perché poi ti scontri con i risultati. E se parli di ambizione devi capire che la macchina che gira intorno alla squadra deve essere perfetta. A Firenze ci verrebbero tantissimi dirigenti, quando arrivò Commisso potevi prendere chiunque. Ma si è scelto di non farlo. Pradè? Daniele è un direttore preparatissimo, per questo mi aspetto un grande colpo. Alla fiorentina per ogni acquisto bisogna passare da Commisso. Dopo l'infortunio di Scamacca, l'Atalanta in due giorni ha preso Retegui. Se alla Fiorentina chiedono 10, i dirigenti viola offrono 5. Così è difficile trattare”. 

Sul tema stadio: “Lo stadio è stata la novella dello stento, se Commisso voleva davvero farlo poteva individuare altre location. Non ce ne sono tante, bisogna essere onesti. Io volevo uno stadio nuovo a Firenze. Se c’era la volontà si potevano fare diverse cose, come si farà poi al Franchi. Il restyling del Franchi aumenterà l’asset della Fiorentina”. 

E infine qualche battuta sul caso Biraghi: “Il polverone su Biraghi? Non è stata gestita bene. Il 2 gennaio doveva essere già partito. La gestione pessima, il suo procuratore ha fatto uno show inutile. Tra l’altro lo stesso che ha portato Folorunsho, mettendo in mezzo anche Parisi e Ranieri, che ha lui in gestione. Kayode e Quarta sono stati venduti perché erano gli unici che potevano portare risorse. Se fai il fenomeno devi avere qualcosa pronto, invece Parisi e Biraghi sono ancora qui. Con Parisi e Biraghi ha fatto un’operazione pazzesca: due giocatori nello stesso ruolo sotto la stessa procura. Ma son cose pazzesche che non esistono. Ma di cosa si ragiona? In questo modo hai sacrificato Parisi per un Biraghi che colpiva sempre l’avversario". 


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