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E' toccato anche a Christian Biagetti, in veste di capitano della Fiorentina Primavera, alzare la Coppa Italia di categoria: un onore spettato a cinque degli ultimi sei capitani per la verità. A La Nazione, il centrale classe 2004 ha raccontato così le sue emozioni per il trofeo, seguito alla scomparsa di Barone:

"Sono stati giorni drammatici per tutta la Fiorentina quelli successivi alla morte. Joe era al Viola Park ogni giorno e quando mi vedeva si fermava sempre a parlare. Di lui porterò nel cuore due episodi. Il discorso che ci fece negli spogliatoi prima della gara con il Milan, quando le cose per noi non stavano andando bene, e quando venne a chiederci se nel nostro padiglione volessimo qualche svago in più: voleva fare di tutto purché noi giovani ci sentissimo a casa. Per questo abbiamo voluto dedicare la Coppa alla sua memoria.

Quanto conta spogliatoio quasi tutto toscano? Tantissimo. È come avere una marcia in più perché senti il peso della maglia che indossi. È spettacolare sentire parlare in fiorentino dentro lo spogliatoio. Il Viola Park? Io ho lavorato ovunque: dal Cerreti alla Trave fino alle Due Strade. E tutte le volte che andavo a Milanello o a Vinovo provavo invidia per i centri sportivi delle altre società. Il presidente però ha costruito questa meraviglia e adesso, nel mio ultimo anno nel settore giovanile, me la godo.

Il tifo viola? Sì, mio nonno mi portava spesso a vederla. È a lui che devo la mia fede viola, perché mio padre è interista: al mare il nonno mi faceva ascoltare l’inno di Narciso Parigi e mi mettevo a ballare. Impossibile non diventare tifoso. Il sogno? Voglio esordire in Serie A con la Fiorentina: sarebbe il coronamento di uno splendido percorso".

 

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