Palladino rischia, una riflessione inevitabile. Una panchina in forte pericolo, un tecnico di livello e non un traghettatore per un'eventuale sostituzione

Sconfitta nel finale ma giusta, che frena sicuramente le ambizioni di una Fiorentina che era chiamata a ben altra partita dopo lo scivolone con il Como. Invece il sonno continua ad essere profondo, con poche idee, pochi spunti.
Un KO che speriamo non pesi troppo
A Verona la Fiorentina ha rischiato più di perderla che di vincerla fino al recupero, quando, alla fine, è riuscita a compiere un'impresa al contrario, come capita spesso in queste occasioni. I nuovi non convincono e non incidono, Palladino troppo per cambiare qualcosa e poi c'è il ko di Kean che speriamo non pesi troppo in futuro ma che ancora una volta fa emergere la vera lacuna: l’assenza di un centravanti di riserva, di un'alternativa davanti. Eppure si sapeva, si poteva intuire che tutte non poteva giocarle.
Ma purtroppo non è solo questo il problema. Mai un cambio di ritmo o di passo, è questa la cosa che preoccupa di più in una domenica che, invece, doveva dare gas ad una squadra che aveva la possibilità di allungare sulle dirette concorrenti dopo i risultati del weekend. Invece nulla.
Una squadra che preoccupa
Preoccupa questa squadra, salvata finché ha potuto da Ranieri e Comuzzo. Due sconfitte così, contro due squadre che lottano per la salvezza, non possono non mettere sul banco degli imputati l’allenatore. Un Palladino che, oggi, rischia la panchina e che contro il Lecce si giocherà tanto, forse tutto. In questo momento mancano gioco e carattere. Paradossalmente dopo i rinforzi di gennaio, questa squadra sembra aver fatto tanti passi indietro e sembra non crederci più ed è difficile capire il perché.
Dopo la sensazionale vittoria contro l’Inter a tutto si poteva pensare tranne a due prestazioni del genere. Beltran, Zaniolo, Fagioli, tra calciatori che, dall’inizio o a partita in corso, non riescono ancora a fare niente. Mai un uno contro uno vincente, mai una giocata che serve per dare imprevedibilità.
Lecce, Panathinaikos, Napoli, ancora Panathinaikos, Juventus, Atalanta e Milan, questo il calendario che ci aspetta. Dura, molto dura. La sensazione, brutta, tra i risultati, le prestazioni e il ko di Kean è che la stagione viola sia compromessa (anche se speriamo fortemente di sbagliarci). In società si spera di arrivare in fondo alla stagione, per poi magari prendere De Rossi per il prossimo anno. Ma se la situazione dovesse scivolare di mano sarebbe impossibile non cambiare prima. Certo, in quel caso, servirebbe qualcuno forte davvero in panchina, non un traghettatore. Una scelta importante, un tecnico di livello se davvero si dice di avere ambizione.
Panchina in forte pericolo
Oggi Palladino ha poche scusanti, e le sue parole a fine gara sulle mancanze di calciatori come Gudmundsson e Colpani ci danno la conferma della confusione che in questo momento regna sulla panchina gigliata. E la notte, senza notizie e senza prese di posizione, ci fa pensare che la sua panchina sia già in forte pericolo. Si cambia da subito? Vedremo.