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La formazione titolare della Fiorentina a Napoli. Foto: Fiorentinanews.com
La formazione titolare della Fiorentina a Napoli. Foto: Fiorentinanews.com

Arriva a Firenze il Bologna di Thiago Motta, squadra lanciatissima in classifica per sfidare una Fiorentina che deve ritrovare la strada maestra in campionato. Per trattare della gara in questione e delle tematiche collegate Fiorentinanews.com ha contattato in esclusiva Giacomo Guizzardi, giornalista per Il Resto del Carlino di Bologna.

Sig. Guizzardi, che succede alla Fiorentina e al Bologna? Una si è improvvisamente bloccata in campionato, neppure leader come Gonzalez e Bonaventura per il momento hanno potuto fino ad ora invertire la marcia, mentre l'altra con una sola sconfitta in campionato sta dimostrando di essere la vera rivelazione del campionato. “Parto dal Bologna: il momento è magico, al di là dei risultati, proprio per l’entusiasmo che si respira attorno alla formazione di Thiago Motta. Dieci risultati utili di fila, undici considerando anche la Coppa Italia, per una squadra che avrebbe potuto avere anche una manciata di punti in più se si vanno ad analizzare alcuni episodi. Ma, nonostante questo, la pressione è bassa: Motta ha finalmente ricevuto una formazione a sua immagine e somiglianza, in estate i trasferimenti, in entrata e in uscita sono stati molteplici, e si vede l’impronta, oltre che di Sartori, anche di Motta in merito di scelte. 
La Fiorentina, d’altro canto, ha sì rivoluzionato la rosa, liberandosi di qualche giocatore e puntando tanto su elementi già presenti in rosa quanto su calciatori acquistati in estate, ma fin qui si nota qualche difficoltà. Le due sconfitte contro Lazio e Juventus rappresentano l’iceberg di queste difficoltà, con Italiano e la sua formazione che ancora, a parere mio, non sono riusciti a trovare l’equilibrio giusto tra fatiche di campionato e impegni in Coppa”.

Dando uno sguardo alla classifica, per il Bologna che cosa rappresenta in particolare questo Derby dell'Appenino? “Rispondo come risponderebbe Motta: quella contro la Fiorentina è, per il Bologna, la partita più importante ‘solamente’ perché è la prossima. E l’allenatore italo-brasiliano questo concetto lo ha più volte ribadito nel corso dell’ultimo anno: l’orizzonte deve essere la prossima gara, guai ad andare oltre l’impegno imminente. I rossoblù avrebbero la possibilità di salire ulteriormente in classifica, magari bissando il 2 a 1 del Franchi dello scorso anno, la Fiorentina potrebbe trovare nella gara di oggi l’interruttore giusto per rialzarsi”.

Italiano e Thiago Motta: somiglianze e differenze tra i due allenatori, soprattutto negli approcci alle partite?  “Di Thiago si è fin qui apprezzata la versatilità e la coerenza nelle scelte: un assaggio lo aveva dato lo scorso anno, quando con la mancanza di Arnautovic aveva dato fondo alla profondità della rosa. Quest’anno, complici gli infortuni che hanno attanagliato il reparto difensivo nelle prime giornate con out contemporaneamente Lucumì, Posch, Soumaoro e Kristiansen, per un periodo, Thiago si è ‘inventato’ Calafiori difensore centrale, ha dato fiducia ad un Aebischer finito, per tifosi e stampa, ai margini, e soprattutto ha permesso di mantenere alto il livello durante tutta la settimana, col risultato che il Bologna ora ha ventidue titolari, fatte le dovute eccezioni. Per Italiano mi ricollego al discorso fatto in precedenza: non vorrei che gli impegni europei stiano portando via eccessive energie, soprattutto a livello mentale, alla Fiorentina, che quando passa in difficoltà dà l’idea di non avere un piano B per provare a riprendere in mano le gare. Penso sia un problema fisiologico, dovuto anche ai tanti volti nuovi”.

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