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'Adesso divertiamoci'. Lo scrive l'allenatore della Fiorentina, Vincenzo Montella sui suoi social. Due parole, che dicono tutto. L'Aeroplanino ha ragione, una volta scrollata di dosso la grande paura, la sensazione di essere piccoli, piccoli davanti alla sfortuna, agli episodi sfavorevoli, alla sfiga per dirla in termini milanesi. La vittoria con la Sampdoria ha scrollato di dosso tante cose. Ma soprattutto ha dato alla classifica una dimensione leggermente diversa. Vedersi li, all'ultimo posto, con il gioco espresso in queste settimane non poteva andar giù.

Si riparte, insomma. Con una Fiorentina che ha tenuto duro, in una partita che poteva sembrare facile ma che facile non è stata. Trascinata da Chiesa e Ribery, due che in questo inizio di stagione hanno fatto parlare tanti a sproposito. Il primo arrabbiato, deluso, persino poco professionista. Il secondo arrivato a Firenze per svernare, in vacanza. Beh, amici colleghi, alle volte un po' più di amor proprio. Oppure chiedete scusa adesso, a chi vi legge, ma soprattutto ai diretti interessati.

Bravi tutti, ma brava soprattutto la proprietà a mantenere sempre il sorriso, la fiducia nell'allenatore (non solo a parole), l'eleganza davanti al pubblico. Perché eleganti si nasce, non si diventa. E ogni riferimento è puramente casuale. Certo, la strada sarà ancora in salita. Ma con quel 'divertiamoci', lo stesso Montella sembra ammettere che la tensione, il giramento di scatole, un po' di normale paura  che aveva cominciato a farsi spazio, se ne sono andate. Oggi c'è la possibilità davvero di cominciare, anzi di ricominciare. Perché poi il calcio è strano, e se dovesse arrivare un filotto di vittorie, tra una settimana potremmo essere qui a parlare di Fiorentina squadra rivelazione del campionato.

Il Milan non se la passa bene, con Giampaolo a rischio esonero, l'Udinese anche. Con Tudor appeso ad un filo. Due partite da giocare con il coltello tra i denti prima della sosta per le nazionali. Quando, forse, potremmo anche ricominciare a guardare la classifica. E chissà con quali occhi la guarderemo. A San Siro, magari, Montella metterà dentro una prima punta. O forse no. Ma perché non la smettiamo di voler fare tutti gli allenatori? Li allena lui, li vede lui, li giudica lui. Oggi sta tenendo fuori Vlahovic, che con tutto il rispetto non è ancora Batistuta. Magari lo diventerà (è quello che ci auguriamo), ma le squadre hanno anche degli equilibri. Soprattutto se davanti hai due come Chiesa e Ribery. Perché poi i numeri vanno anche letti, o saputi leggere. Questa squadra ha segnato otto reti in cinque partite. Solo sei squadre hanno fatto meglio. Quindi calma, pazienza, e fidiamoci. Pensiamo a dove eravamo e con chi eravamo soltanto tre mesi fa. Che ricordarsi del passato fa sempre bene per vivere meglio il presente.


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