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Quest'oggi l'ex portiere di Fiorentina e Milan Giovanni Galli è intervenuto a Lady Radio per fare il punto in casa viola dopo le due amichevoli in Inghilterra. Questo un estratto delle sue parole:

“Posso anche capire che un allenatore preferisca un certo tipo di calcio ad un altro, purché non diventi un mantra. Serve anche un po' di elasticità. Mi sono rotto le scatole a vedere il primo passaggio sempre fatto indietro al portiere, e non parlo solo della Fiorentina ma di una tendenza che ho notato anche agli Europei. Ai vecchi centrocampisti, e sto parlando di quelli come Antognoni, veniva chiesto di fare un controllo orientato verso la porta avversaria, non si poteva fare altro. Il passaggio all'indietro era praticamente bandito, o se eri disperato negli ultimi minuti e volevi fare portare a casa lo zero a zero. Siamo arrivati a pensare che il portiere sia il regista della squadra. Io credo che lo possa essere in fase di organizzazione difensiva, quindi con la voce non con i piedi. Io, per esempio, non ero chissà chi tra i pali ma mi è stato riconosciuto di essere uno tra i migliori ad organizzare il reparto difensivo. Il portiere deve aiutare i compagni a fare chiusure, accorciare, salire.. Adesso siamo passati ai portieri che vogliono giocare con la partita, chi cerca un portiere chiede come siano le sue abilità abilità di palleggio".

“Un portiere forte porta gli stessi punti di un attaccante da 20 gol”

Ha anche aggiunto: “La Fiorentina però ha fatto una scelta, e sicuramente bisognerà seguire le richieste dell'allenatore, allo stesso tempo però non andiamo a violentare il ruolo del portiere. Il portiere bravo alla fine di un campionato di porta 6/7 punti, come un attaccante che ti fa 20 gol. Questa è la grande differenza, poi se sa o meno giocare con i piedi non è importante. Vedere l'obrobrio che abbia visto in alcune partite degli europei è clamoroso, si esagera sempre”.

“Bisogna sfruttare le caratteristiche di ogni singolo giocatore, e questo vale anche per il portiere”

Ha poi concluso: “E' possibile che Terracciano possa non rientrare nella filosofia dell'allenatore, e allora si decide di lavorare con lui su determinati fondamentali: l'attuale portiere della Fiorentina non è mica zoppo. Se ha qualche difficoltà ci si deve lavorare, non è che si può scartare a priori. Sono convito che bisognerà sfruttare le caratteristiche di ogni singolo giocatore e questo vale anche per lui”.

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