Così è se mi pare - C’era una volta una tifoseria…che ora è da vergogna
C’era una volta una tifoseria talvolta dissacrante, spesso originale, sempre ironica: era quella della Fiorentina.
Lo stadio esprimeva lo spirito più beffardo, canzonatorio, irridente, caustico, mordace, perfino ribelle che è (forse era) uno dei tratti peculiari di Firenze.
Purtroppo, ormai da anni, quello spirito è scomparso. Nelle ultime settimane alcuni tifosi della Fiorentina si sono distinti per le intemperanze in Austria e in Belgio. E tralasciamo lo stucchevole giustificazionismo tipo “sono stati attaccati”. Per le offese alla mamma di Gasperini, che certo non sono una novità e il problema è proprio questo. E perfino per battibecchi con il nostro allenatore.
Comportamenti che mi provocano delusione, perché ricordo prese in giro degli avversari molto più fantasiose e, quindi, anche più efficaci. Tipo, ad esempio, “Il pallone è quello giallo…”, per non andare troppo indietro nel tempo.
Tuttavia niente di tutto questo è paragonabile a quanto accaduto domenica. I fischi dei tifosi viola durante il minuto di silenzio per la scomparsa del Presidente emerito Giorgio Napolitano mi hanno fatto rabbrividire prima ancora che indignare.
Indipendentemente da come la si pensi politicamente, fischiare e fare cori durante un momento di raccoglimento per una persona deceduta è un atto spregevole, vigliacco, profondamente stupido da parte di chi non ha rispetto neanche di se stesso.
Fra l’altro che bella compagnia si sono scelti i tifosi viola dal fischio facile: veronesi, laziali, udinesi, empolesi. L’ammenda di 5mila euro (che deve pagare l’incolpevole società a causa loro) è un indelebile marchio di infamia cristallizzato dalle cronache sportive. Vergogna!