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Al Corriere dello Sport-Stadio ha parlato Vittorio Fioretti, storico dirigente del Triveneto e del Rovigo, scopritore di Pietro Comuzzo ai tempi del Pordenone, che da qualche ora ha scoperto della sua prima convocazione in Nazionale maggiore. Non la prima scoperta per Fioretti, visto che portò a Firenze giocatori come Pasqual, Reginaldo e Gobbi.

‘Dissi a Corvino che c’era questo ragazzo molto bravo, ma…'

Pietro era attaccatissimo al fratello, al punto che senza di lui non sarebbe mai partito per Firenze” racconta. "Dissi a Corvino che c’era questo ragazzo molto bravo ma che senza il gemello non si sarebbe mosso, quindi gli consigliai di prendere entrambi. Lo fece". 

‘Non vedete con che semplicità gioca? Merita grandi traguardi’

E ancora: “Pietro mi colpiva per concentrazione, personalità, velocità. Non perdeva mai la palla perché non aveva paura. L’ho paragonato a Vierchowod e ne sono ancora convinto. Non vedete con che semplicità gioca? L'Atalanta lo seguiva prima che lo prendesse il Pordenone. Personalmente ho sempre sostenuto che sarebbe stato convocato in nazionale, anche se mi prendevano per matto. Ma, quando ho quella sensazione, fidatevi che in novantanove casi su cento si avvera. Sono davvero contento per lui. È un ragazzo di una serietà rara, ha anche perso la mamma molto presto. Si merita di ottenere grandi traguardi”. 

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