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Pietro Comuzzo. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com
Pietro Comuzzo. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com

Mettetevi nei suoi panni: 19 anni, quest'anno hai giocato solo uno scampolo di partita a San Siro contro l'Inter in una partita ampiamente chiusa per la Fiorentina, sul 4-0 per i nerazzurri. Sei in panchina a Monza, la partita è fondamentale per la classifica visti anche gli scontri diretti del giorno dopo ed è in bilico. Mancano poco più di 10 minuti alla fine. Italiano si gira e sentenzia: “Lorenzo entri tu". 

Amatucci 

Ci immaginiamo possa essere andato più o meno così il finale di partita che ha vissuto Lorenzo Amatucci all'U-Power. Centrocampista minuto, classe 2004, che sta anche quest'anno facendo da spola tra Prima Squadra e Primavera (da fuoriquota). 

Fuori Duncan, dentro lui. Minuto 85. Passano pochi minuti e si fa subito notare. Una rimessa laterale contesa e Amatucci è già faccia a faccia con l'arbitro Sacchi. Confronto rispettoso, sembra quasi quello tra un padre e un figlio. Ma il carattere al ragazzo non manca. Lo dimostra anche in campo, dove lotta e sgomita per tutti e 10 i minuti che passa in campo. Anche un paio di occasioni per lui. 

Comuzzo

Carattere il ragazzo. Carattere l'allenatore. Italiano ha puntato su un ragazzo che non ha quasi mai messo piede in campo per portare a casa una partita fondamentale. La pressione era alle stelle, ma anche attraverso questa si cresce. Il ricordo torna a Napoli, quando sul 1-2 per i viola esordì in Serie A Pietro Comuzzo, lui 2005. Tutti parte della rosa, nessuno escluso. Sempre pronti per aiutare il gruppo. Il diktat di Italiano per far crescere i suo ragazzi. 

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