SU DI NOI: Firenze, la Fiorentina, un amore ritrovato ed il Ribery show
Una serata storica per Firenze, con Ribery i tifosi della Fiorentina sognano
"Su di noi, nemmeno una nuvola, su di noi l'amore è una favola" cantava Pupo al Festival di Sanremo nel 1980. Stasera la sua "Su di noi" ha chiuso la storica presentazione di Franck Ribery allo Stadio Artemio Franchi e si è dimostrata la reale rappresentazione di ciò che si è visto.
Stasera è stato tutto perfetto. Dal meteo che aveva previsto pioggia ma che, poco prima delle 20.00, è tornato stabile passando per la tribuna gremita fino allo spettacolo offerto dal nuovo acquisto viola.
A Firenze siamo provinciali, ma non ci interessa perchè ci basta poco. Sono bastati Rocco Commisso e Joe Barone a giugno a far infiammare la città. E' bastato l'arrivo di Boateng e la mancata partenza di Federico Chiesa a far pensare che, forse, questi americani non sono venuti solo per farsi belli ma anche per sognare insieme ad una città come la nostra.
Bastava poco, e il nuovo presidente della Fiorentina l'ha capito. Fin da subito. Fin da quel "sono gigliato" urlato nell'androne di Palazzo Vecchio, passando per lo stemma sugli schermi del Nasdaq fino a quel "Non c'è vita senza voi" riportato sulla maglietta che il fido Joe Barone ha mostrato ai tifosi giunti al Franchi contro il Monza.
Perchè una serata come quella di oggi, non la può capire uno che non tifa per la Fiorentina. Dietro alla mia postazione, praticamente nel parterre di tribuna, c'erano un nonno con un nipote. Entrambi ad urlare verso Joe Barone. Vicino, ho visto bambini mostrare con fierezza la maglia di Ribery. Sì, la maglia viola, quella della Fiorentina.
Ecco, cosa serviva. L'amore, quello vero. Quello che solo noi fiorentini sentiamo ogni giorno, quello che si prova quando vediamo i monumenti della nostra città e la Fiorentina in campo. Ci mancava tutto questo.
Negli ultimi anni, infatti, tra le poche gioie del mercato e quelle del campo, c'è stato l'amore per la maglia, ma lontano da quanto sentito stasera.
L'arrivo in stile Hollywood, "Eye of the Tiger" dei Survivor a risuonare negli altoparlanti e Ribery che, con una naturalezza unica, entra in campo ci hanno fatto sentire grandi. E scusate se scrivo in prima persona, ma ciò che Firenze ha provato questa sera è qualcosa di difficilmente raccontabile.
Perchè le poche parole in Italiano di FR7, quel "labaro viola" uscito con voce non italica ma decisa, ed i salti su "Chi non salta bianconero è", valgono tanto. Quasi più di un gol.
L'ex Bayern Monaco era stato chiaro fin dalla conferenza stampa. Il sogno di arrivare tra le prime tre, il biglietto della lotteria vinto dalla Fiorentina e quella voglia di essere al servizio di Vincenzo Montella, nonostante una forma ancora non al 100%.
Franck Ribery si è presentato come un grande uomo. Accompagnato dalla moglie Wahiba e da altri familiari, ha subito capito di cosa sono capaci Firenze ed i tifosi della Fiorentina e non si è vergognato a dirlo.
E' vero, qualcuno ha deciso di continuare la sua opera di odio dicendo che "l'è un pensionato" o che "ma quanto giochera", mentre altri staranno sghignazzando sulla reazione del popolo viola a Ribery.
Ma chi non ha una fede viola, difficilmente potrà capire e va bene così. Firenze è fatta per amare, a chi si vuol far voler bene. Mr.Rocco e Joe Barone lo sanno ed anche il campione francese se ne è accorto. Più di 600 magliette, followers a pioggia sui social viola ed ore di attesa solo per poter toccare il Mago.
Siamo così, dolcemente complicati.
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