Il restauro miracoloso di Arthur? Le crepe fisiologiche che emergono dopo due anni di inattività
La terza Fiorentina di Italiano era ripartita con forza dal regista, trovato due anni fa con Torreira, poi rimpianto nell'annata maldestra di Amrabat, scelta sconfessata anche per volere del marocchino, e quindi ritrovato con Arthur.
Il brasiliano sembrava aver risolto i problemi di fluidità della Fiorentina, almeno fino a novembre, e con una continuità quasi sorprendente. Non dimentichiamo infatti che tra Juve e Liverpool, l'ex Barça era reduce da due anni di sostanziale inattività (appena 76 minuti con i Reds l'anno scorso). Da dicembre Arthur si è visto sempre più a spezzoni, con un'unica gara da 90 minuti negli ultimi due mesi, in Supercoppa.
In Coppa Italia e Conference è stato risparmiato il più possibile, in Serie A l'ultima gara intera risale al 10 dicembre, il match con la Roma. Appena un tempo con Udinese e Inter e poi il forfait di Lecce, con le condizioni da valutare per il Frosinone. E così la Fiorentina deve fare i conti con una fisiologica precarietà di uno dei suoi uomini migliori.