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Il voto alla Fiorentina è alto, anche perché il punto di partenza era troppo basso per essere vero. Per tutti, dalla proprietà alla squadra. E allora proviamo ad essere equilibrati e diamo un bel sette, ma anche sette e mezzo a questi primi mesi di lavoro, perché crediamo, e abbiamo sempre creduto, che la rosa a disposizione degli ultimi allenatori viola fosse meno brutta di quello che appariva. Perché crediamo, e abbiamo sempre creduto, che ad una nuova proprietà che arriva da un altro mondo (calcistico e non solo), vada dato tempo per capire ed essere capita. E oggi i frutti ci sono.

L’allenatore è di quelli giovani, forti, che piacciono a Firenze. Il centravanti è il migliore possibile, uno sui livelli dei grandissimi passati da Firenze. L’obiettivo è cambiato e si chiama Europa. Giocatori rigenerati, da Duncan a Milenkovic, da Callejon a Biraghi. Ma la forza è il gruppo, al di là di chi gioca. Tutti che si muovono assieme, tutti che sanno esattamente cosa fare. Italiano ce l’ha fatta con tutti, tranne che con Kokorin, Amrabat e, in parte, con Castrovilli. Il primo ci racconta che Italiano fa l’allenatore e non i miracoli. Il secondo che, in una rosa, ci sta sempre un grande acquisto che non va (capita nel calcio), il terzo ci permette di sperare per il futuro. Perché crediamo in Castrovilli, perché i momenti delicati capitano a tutti, perché l'ex Bari deve essere la vera rivelazione del 2022.

Ci piace quasi tutto di questa Fiorentina, ma ci piace anche il fatto che sia migliorabile praticamente in ogni reparto. Con le capacità economiche di Commisso, con l’amore di uno stadio che è tornato a fare la differenza, con un gruppo che al di là del risultato lotta per la maglia e si impegna. E allora veniamo alle cose migliorabili. Non l’attaccante, perché uno migliore di Vlahovic sarà difficile da ritrovare. Ma con quei soldi, da giugno in poi, si possono fare grandi cose. Sugli esterni manca ancora qualcosa, ma Sottil è in crescita e il nuovo esterno Ikoné potrebbe dare grandi soddisfazioni. Con Gonzalez la Fiorentina ha davvero tante soluzioni. Il portiere: Dragowski e Terracciano sono bravi, valgono 6,5 entrambi, ma dipende dagli obiettivi che si hanno, come in tutte le cose. Se si vuole crescere occorre un portierone, bravo con le mani e con i piedi. E poi un centrale e un terzino forti. Andrà via Milenkovic, probabilmente, sugli esterni manca ancora qualcosa.

Il centrocampo sembra essere invece il reparto migliore. Con Torreira si è trovato quello che mancava, Bonaventura è ancora forte, Maleh è il futuro, ma al posto di Amrabat andrà preso un titolare. Sulle seconde linee, indipendentemente dal reparto, la Fiorentina è messa già bene. Venuti, Saponara, Duncan, Terracciano, Pulgar, sono giocatori che ci possono stare.

Nel 2022, siamo sicuri, la squadra sarà più forte di oggi. Italiano è la garanzia, il Viola Park sarà il grande regalo per la città ma anche per aumentare l’appeal di una società destinata a crescere. Siamo, forse, già a metà dell’opera per le giuste dimensioni di una città e una piazza come Firenze. Una società che deve stare stabilmente tra le prime 5-6 del campionato, lo dice la storia. Intanto riprendiamoci l’Europa.


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