Genova oggi, Torino domenica: un calendario di trasferte ravvicinate come banco di prova per la Fiorentina. Ma guai a rinunciare agli uomini di fiducia di Palladino
È Halloween, ma la Fiorentina non deve aver paura di sognare in grande. Quindici gol segnati in una settimana sono un record non da poco, che hanno lanciato la squadra di Palladino sia in campionato che in Europa. Primo posto in Conference e quarto in Serie A (almeno dopo l'ultima giornata, ndr), un grande recupero dopo il brutto inizio di agosto-settembre. Il mister ha chiaramente trovato modulo e giocatori ideali, a cominciare da un portiere che lascia veramente poco agli attaccanti avversari e un attaccante che ha una fame incredibile di gol. Adesso l'insidiosa trasferta di Genova, storicamente campo ostico, da cui è sempre stato difficile uscire con tre punti.
Genova e poi Torino, il calendario ravvicinato e due trasferte ostiche
La formazione di Gilardino, tuttavia, vi arriva con tantissimi problemi. Fra infortuni pesanti e meno di rilievo, le scelte dell'ex viola sono risicate e inoltre non potrà far affidamento sul neo acquisto Balotelli. La Fiorentina può e deve sfruttare sia il suo momento favorevole (sei vittorie nelle ultime sette gare) sia quello negativo dell'avversario, che viene da un 3-0 esterno. Dopo la partita di stasera, comunque, si tornerà subito in campo nel pomeriggio di domenica, quando arriverà il Torino di Vanoli. Dire che una trasferta sia più difficile di un'altra sarebbe riduttivo, ma sicuramente i granata stanno attraversando un periodo più sereno (nonostante il gravissimo stop di Zapata). Ma questa Fiorentina - o almeno quella dell'ultimo mese - non deve guardare in faccia nessuno. Le carte ci sono tutte per fare bene contro ogni avversario (quantomeno in Italia).
Palladino non rinuncerà ai suoi uomini di fiducia
Differente è invece il discorso sul recupero fisico e atletico. Questa è una rosa che solo in parte è abituata a giocare ogni tre giorni, sono tanti i giocatori cambiati rispetto al triennio di Italiano, anche se gente come Bove, Cataldi e Gosens sanno cosa vuol dire farne 7 in 21 giorni. Il turnover, tuttavia, sarà molto contenuto: va cavalcata l'onda e l'entusiasmo del 5-1 alla Roma e soltanto chi non ce la fa per un chiaro affaticamento verrà lasciato a sedere. E' giusto, d'altronde, concedere ulteriore fiducia a chi se la sta largamente meritando: parliamo di Dodo, esploso sotto la guida Palladino, Bove, in crescita continua e anche di Colpani, sempre di più nel vivo del gioco. Insomma, il Genoa è sì in chiara difficoltà, ma non va affrontato come un The New Saints qualunque. Ne va della stessa credibilità delle ambizioni del club di Commisso.