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Antonio Tramontano, foto Instagram
Antonio Tramontano, foto Instagram

C'è un disegno chiaro, o presunto tale, nella progettualità della Fiorentina degli anni a venire ed è pressappoco questo: calciatori giovani, prodotti del vivaio, target green sul mercato e sviluppo del talento grazie al Viola Park, nell'ottica di possibili grandi rivendite. Questa più o meno la vision raccontata dalla dirigenza viola negli ultimi mesi.

E poi c'è il mercato della Fiorentina che di linea sembra seguirne una ben precisa ed è quella della passività, dei calciatori proposti (vedi anche il caso Livakovic ma lo stesso Bonaventura tre anni fa arrivò solo grazie alla chiamata di Raiola) o delle occasioni presentate dagli uomini di fiducia (citofonare Ramadani) ma non sempre coincidenti con le proprie esigenze. D'altronde in questi anni non è mai arrivato neanche un millennial ma si è andati più sulla fascia dei 23-24enni, calciatori magari a metà del guado, nella speranza che la piega della loro crescita volga al positivo.

Nella giornata di ieri invece ha salutato il capo scout Antonio Tramontano: in attesa di capire se sarà sostituito o se semplicemente si farà a meno di quella figura, risulta difficile però mettere insieme i pezzi. Da un lato la volontà di sviluppare calciatori, dall'altro la ritrosia a gettarsi su giovani prospetti o di affidarsi a figure in grado di setacciare anche oltre i classici mercati sempre battuti e ribattuti. E intanto la strategia del traccheggiamento va avanti, da capire se in attesa di qualche segnale divino o della solita proposta d'occasione delle ben note scuderie.

 

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