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La Fiorentina non riesce più a vincere. Prestazioni senza carattere e senza gioco. Giocatori assenti e con la testa altrove, guidati da un allenatore che si è trovato in mano una bomba e sta cercando di disinnescarla. E' una Fiorentina triste che in classifica ha 40 punti, pochi. Troppo pochi per  quel sogno europeo annunciato da Andrea Della Valle nelle sue passeggiate sulle Dolomiti.

Lo spettro che si profila su Firenze però è ancora più brutto. Ci avete scritto in tanti, tantissimi fin da ieri. "Bisogna ricominciare a vincere sennò si fa come la Sampdoria"; "Un punto e siamo salvi"; "La paura di retrocedere". Ci manca un punto, un solo punto per essere salvi matematicamente.

E pensare di scrivere queste parole, solo qualche mese fa sembrava una barzelletta. Muriel, l'Europa, Chiesa che va. La Coppa Italia, Pezzella che domina la difesa e Lafont che, a volte, non è neanche male. Poi blackout.

Pareggi, sconfitte, prestazioni insulse. La Curva vuota, Pioli che se ne va, un'apparente tranquillità quando di tranquillo c'è poco.

Tra un'ora c'è da fare punti. Vincere sarebbe meglio, per la città, per il morale, per la storia. Ma anche con un pareggio, e no non è una battuta, sarebbe salvezza.

Nel 2010-2011, la Sampdoria del duo Di Carlo-Cavasin fece 5 punti in nove partite e retrocesse alle 37esima. La Fiorentina è a 4 in nove gare. Per fortuna ci sono molte squadre nel mezzo, altrimenti sarebbero stati guai maggiori per i viola.


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