Capezzone: "Fiorentina-Juventus colta al balzo da Giani e Nardella per distogliere l'attenzione dagli errori fatti. Un inseguimento della Curva Fiesole che sa di mediocre tattica diversiva"
In un articolo per Libero, il saggista e giornalista Daniele Capezzone ha analizzato la situazione intorno a Fiorentina-Juventus, parlando dell'intervento delle istituzioni sul possibile rinvio. Queste le sue parole in una parte del suo articolo: "Come si sa, alla fine ieri sera il match Fiorentina-Juventus si è regolarmente disputato. Ma al termine di lunghe e surreali ore durante le quali, facendosi guidare dalla Curva Fiesole, cioè dalla tifoseria viola organizzata, una serie di esponenti politici (in prima linea gli onnipresenti e onnidichiaranti Eugenio Giani e Dario Nardella) hanno animato una polemica sul rinvio della partita.
Ma - sul piano degli argomenti pro e contro- ciascuno resta naturalmente liberissimo di preferire una tesi o l’altra, ci mancherebbe. E allora cos’è che ci lascia comunque perplessi nella discussione di ieri, prima della (opportuna) decisione di dare semaforo verde? Mettiamola così: rimane il retrogusto amaro di una politica ancora una volta fatta più di “follower” che di “leader”, per ricorrere all’eloquente espressione coniata da Luigi Di Gregorio. Spiace doverlo ricordare al sindaco di Firenze e al governatore della Toscana: ma non tocca alle tifoserie di calcio gestire l’ordine pubblico. E semmai, spiace ancora di più dover constatare come perfino l’occasione di una partita sia stata colta al balzo dagli amministratori locali per tentare di spostare l’attenzione dei cittadini da ciò che si doveva fare e non è stato fatto in termini di messa in sicurezza del territorio, in una regione ininterrottamente governata dal Pci-Pds-Ds-Pd sin dalle prime elezioni regionali del 1975, cioè dalla bellezza di 48 anni.
Quando tutto sarà finito, al televisivamente ubiquo Giani non basterà né il giubbetto fosforescente della Protezione civile (indossato perfino al chiuso, ma sempre a beneficio di telecamera), né la captatio benevolentiae verso la tifoseria organizzata (quella l’hanno fatta un po’ tutti ieri: in primavera a Firenze si voterà per il sindaco...) per proteggersi dall’esigenza di dare spiegazioni adeguate sul non fatto. Sta qui il punto vero. Il resto (il solito Giani che promette di andare a trovare i tifosi, mentre Nardella si rammarica di non aver potuto bloccare il match) è un mix di demagogia, inseguimento della curva, e soprattutto mediocre tattica diversiva".