Palazzo Vecchio va alla guerra col governo: Ricorso al Tar contro il decreto che taglia i soldi per il Franchi
Palazzo Vecchio va alla guerra col governo. Ora c'è il ricorso giudiziario del Comune contro il taglio delle risorse per la ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi.
Su La Repubblica si legge che una determinazione dirigenziale della Direzione generale dello scorso 15 giugno, autorizza l’avvocatura comunale a ricorrere in giudizio presso il giudice amministrativo competente (il Tar) contro il decreto interministeriale del 28 aprile scorso con cui il governo ha tagliato 55 milioni. Una mossa concordata con Venezia, che aveva avuto lo stesso guaio con il progetto del Bosco dello Sport.
La strategia del sindaco di Firenze, Dario Nardella, è duplice: da una parte negoziato con i ministeri e con Palazzo Chigi per cercare risorse alternative a finanziare il restyling, dall’altra carte bollate per tutelare Palazzo Vecchio da un punto di vista legale e contabile visto. Quei soldi erano stati prima assegnati con contratto dal governo Draghi nel 2022 e successivamente revocati con apposito decreto di definanziamento lo scorso 28 aprile. Palazzo Vecchio è persuaso che le motivazioni del definanziamento abbiano vizi procedurali.
Una mossa questa che potrebbe servire anche ad offrire più garanzie ai partecipanti alla gara d’appalto per chi farà i lavori allo stadio, che è ancora in corso ed è stata prorogata fino a fine mese.
Su La Repubblica si legge che una determinazione dirigenziale della Direzione generale dello scorso 15 giugno, autorizza l’avvocatura comunale a ricorrere in giudizio presso il giudice amministrativo competente (il Tar) contro il decreto interministeriale del 28 aprile scorso con cui il governo ha tagliato 55 milioni. Una mossa concordata con Venezia, che aveva avuto lo stesso guaio con il progetto del Bosco dello Sport.
La strategia del sindaco di Firenze, Dario Nardella, è duplice: da una parte negoziato con i ministeri e con Palazzo Chigi per cercare risorse alternative a finanziare il restyling, dall’altra carte bollate per tutelare Palazzo Vecchio da un punto di vista legale e contabile visto. Quei soldi erano stati prima assegnati con contratto dal governo Draghi nel 2022 e successivamente revocati con apposito decreto di definanziamento lo scorso 28 aprile. Palazzo Vecchio è persuaso che le motivazioni del definanziamento abbiano vizi procedurali.
Una mossa questa che potrebbe servire anche ad offrire più garanzie ai partecipanti alla gara d’appalto per chi farà i lavori allo stadio, che è ancora in corso ed è stata prorogata fino a fine mese.
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