Il ritorno di un protagonista esperto o la conferma di una magnifica riscoperta. Fiorentina, ora Bonaventura o Castrovilli?
In casa Fiorentina va tutto a gonfie vele in questo momento. La squadra si diverte e mostra una serenità mai vista, dimostrando l'unità del gruppo che si rafforza giorno dopo giorno. È stata trovata anche una certa continuità per quanto riguarda una questione di gerarchie. Rimane solo un dubbio... A breve (speriamo) Jack Bonaventura rientrerà dall'infortunio al ginocchio che lo tiene ai box da un mese. Avrà automaticamente il suo posto da titolare senza se e senza ma? Difficile immaginarsi questo epilogo, soprattutto con un Gaetano Castrovilli in questo stato di forma.
È indubbio e deve essere riconosciuto, Bonaventura è uno degli uomini più importanti della stagione viola. La copertina del girone d'andata gli riserva uno dei riquadri in primo piano: Italiano lo ha sempre adocchiato come un punto fisso di questa squadra e ne ha esaltato le qualità tecniche. In alcune uscite sono emersi anche i suoi difetti, specialmente il rallentamento della manovra, e qualche leggerezza di troppo, inaspettate da uno come lui. Rimangono, però, enormi abilità nel palleggio, che pochissimi altri hanno in questa squadra, e nell'inserimento nell'area di rigore avversaria.
A discapito del numero 5, la sua assenza nell'ultimo mese è stato un pretesto per dare un'altra chance a Castrovilli, decisamente sfruttata. Il pugliese, rispetto a quello visto nelle prime battute del campionato, è trasformato. La fiducia del mister nei suoi confronti non è mai mancata ed evidentemente è stata ripagata con un miglioramento a vista d'occhio. È finalmente tornato quel Castrovilli spensierato, giocoso, quello spirito libero e intelligente palla al piede. E non solo, perché si notano anche doti nell'aiuto in fase di ripiegamento: un'aggiunta di quantità completamente imprevista.
Ma allora largo alla fantasia con entrambi in campo può essere un'opzione? Ciò che ci ha detto il campo durante la stagione è un secco no. Bonaventura e Castrovilli, insieme, hanno un bassissimo livello di compatibilità. Vuoi per caratteristiche simili, vuoi perché vogliono prendere spesso l'iniziativa, il centrocampo con loro due è troppo leggero e hanno dimostrato veramente poca connessione tra loro. Basta pensare anche alle partite in cui sono scesi in campo insieme: la sconfitta all'Allianz Stadium, la disfatta contro il Torino, il deludente pareggio a Cagliari.
È necessario, quindi, un equilibratore come terzo centrocampista, ruolo che spetta a Duncan o a Maleh. Ma quindi, chi scegliere ad oggi? Una risposta esatta non c'è perché è difficile biasimare chi vuole rivedere Bonaventura in campo dopo così tanto tempo. D'altro canto, un rientro senza garanzie al 100% per un giocatore in età medio-avanzata è da mediare con un'ascesa verticale di Castrovilli, in piena rampa di lancio. Sarebbe quasi un suicidio interrompere questa sua continua crescita, soprattutto adesso che si sta confermando come titolare con ottime prestazioni. Ai posteri l'ardua sentenza, certo è che il numero 10 ha scavalcato prepotentemente le gerarchie e, per conquistare un posto da titolare al suo posto, c'è da scalare parecchio.
È indubbio e deve essere riconosciuto, Bonaventura è uno degli uomini più importanti della stagione viola. La copertina del girone d'andata gli riserva uno dei riquadri in primo piano: Italiano lo ha sempre adocchiato come un punto fisso di questa squadra e ne ha esaltato le qualità tecniche. In alcune uscite sono emersi anche i suoi difetti, specialmente il rallentamento della manovra, e qualche leggerezza di troppo, inaspettate da uno come lui. Rimangono, però, enormi abilità nel palleggio, che pochissimi altri hanno in questa squadra, e nell'inserimento nell'area di rigore avversaria.
A discapito del numero 5, la sua assenza nell'ultimo mese è stato un pretesto per dare un'altra chance a Castrovilli, decisamente sfruttata. Il pugliese, rispetto a quello visto nelle prime battute del campionato, è trasformato. La fiducia del mister nei suoi confronti non è mai mancata ed evidentemente è stata ripagata con un miglioramento a vista d'occhio. È finalmente tornato quel Castrovilli spensierato, giocoso, quello spirito libero e intelligente palla al piede. E non solo, perché si notano anche doti nell'aiuto in fase di ripiegamento: un'aggiunta di quantità completamente imprevista.
Ma allora largo alla fantasia con entrambi in campo può essere un'opzione? Ciò che ci ha detto il campo durante la stagione è un secco no. Bonaventura e Castrovilli, insieme, hanno un bassissimo livello di compatibilità. Vuoi per caratteristiche simili, vuoi perché vogliono prendere spesso l'iniziativa, il centrocampo con loro due è troppo leggero e hanno dimostrato veramente poca connessione tra loro. Basta pensare anche alle partite in cui sono scesi in campo insieme: la sconfitta all'Allianz Stadium, la disfatta contro il Torino, il deludente pareggio a Cagliari.
È necessario, quindi, un equilibratore come terzo centrocampista, ruolo che spetta a Duncan o a Maleh. Ma quindi, chi scegliere ad oggi? Una risposta esatta non c'è perché è difficile biasimare chi vuole rivedere Bonaventura in campo dopo così tanto tempo. D'altro canto, un rientro senza garanzie al 100% per un giocatore in età medio-avanzata è da mediare con un'ascesa verticale di Castrovilli, in piena rampa di lancio. Sarebbe quasi un suicidio interrompere questa sua continua crescita, soprattutto adesso che si sta confermando come titolare con ottime prestazioni. Ai posteri l'ardua sentenza, certo è che il numero 10 ha scavalcato prepotentemente le gerarchie e, per conquistare un posto da titolare al suo posto, c'è da scalare parecchio.
💬 Commenti