Il Montella bis e una preoccupante analisi sulle sue esperienze da 'subentrante'
Durante la sua carriera da allenatore, Vincenzo Montella ha avuto quattro esperienze da 'subentrante': in ordine cronologico Roma, Sampdoria, Siviglia e Fiorentina. Paradossalmente proprio la prima è stata la migliore, o la meno peggio: preso il posto di Ranieri, alla sua prima esperienza da allenatore l'Aeroplanino raccolse sette vittorie, tre pareggi e altrettante sconfitte in tredici partite. La Roma arrivò al sesto posto, a tre punti dall'Udinese quarta e dalla Lazio quinta. La successiva è quella con la Sampdoria, quando Montella subentrò a Zenga dopo appena dodici giornate di campionato: i blucerchiati finirono il campionato al quindicesimo posto in classifica, a quota quaranta punti - gli stessi che ha ora la Fiorentina - e con appena due lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione. La terza esperienza a stagione in corso, l'ultima prima della Fiorentina, lo vede protagonista sulla panchina del Siviglia: poche settimane dopo esser stato esonerato dal Milan, Montella accetta la corte del club andaluso. I risultati? Nella Liga decisamente negativi, con cinque vittorie, quattro pareggi e ben otto sconfitte. Va un po' meglio nelle coppe: in Champions League elimina il Manchester United agli ottavi di finale, ma esce poi ai quarti contro il Bayern Monaco tra molti rimpianti. In Copa del Rey il suo Siviglia arriva in finale, ma al Wanda Metropolitano il Barcellona lo schianta con un sonoro 5-0 e l'Aeroplanino viene esonerato. Considerando anche quello del Milan, si tratta del secondo esonero da due squadre diverse nella stessa stagione. Se non è un record, poco ci manca. Dopo questo breve excursus nel passato, torniamo al presente: che parla di un punto e due gol segnati in sette partite. E di una salvezza ancora da ottenere all'ultima giornata contro il Genoa. Per evitare di far diventare la seconda esperienza alla Fiorentina la peggiore di tutta la carriera.