Così è se mi pare… - La Fiorentina va considerata una “Formula Uno” del calcio, da affidare ad un pilota adeguato, non l’auto della scuola guida
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Puntualmente, sia nei momenti di esaltazione, sia in quelli di depressione, dai dirigenti della Fiorentina esce il termine “ambizione”. L’ultimo caso riguarda le dichiarazioni del direttore sportivo Daniele Pradè, dopo la bruciante sconfitta casalinga col Como.
Ve le ricordo: “Ora bisogna ripartire, non vogliamo fare un campionato anonimo. Anche il mercato ha dimostrato che noi siamo ambiziosi, vogliamo fare un gran girone di ritorno. Abbiamo anche la Conference e dobbiamo partire pensando di essere una grande squadra e una grande società".
A cosa si ambisce?
Il problema è che la parola “ambizione” di per sé non indica niente di preciso. Ci aiuta il vocabolario Treccani che così definisce il termine: “Sentimento di chi ambisce, desiderio vivo, aspirazione a qualche cosa”. Ecco dove casca l’asino, avrebbe detto mia nonna: manca sempre la specifica di a cosa si ambisce.
È come quando viene chiesto il giudizio sul mercato. Volano voti all’impazzata, alcuni sembrano molto generosi, altri sparagnini. In realtà senza l’indicazione dell’obiettivo, risultano numeri senza alcun senso. Il mercato – vado per paradossi – se è finalizzato alla vittoria dello scudetto non può ottenere il medesimo voto nel caso si voglia portare la squadra solo in Conference League. Ovvio, no?
Allora vado per deduzioni. Se Pradè dice di aspirare ad un campionato che non sia anonimo e sottolinea che la Fiorentina deve pensare di essere una grande squadra e una grande società, significa che l’obiettivo minimo è partecipare all’Europa League (anche se quest’anno l’occasione per arrivare in zona Champions ci sarebbe ancora).
Grande auto con grande pilota
Però una grande società, una grande squadra e un mercato che dimostra l’ambizione non sono ancora elementi sufficienti. Occorre anche un grande allenatore. Palladino lo è? Magari lo diventerà, ma il Viola Park serve per far crescere i giocatori. Chi guida la squadra, invece, dovrebbe essere già “adulto e vaccinato”. La Fiorentina va considerata una “Formula Uno” del calcio, da affidare ad un pilota adeguato, non l’auto della scuola guida.
Ps: “Vogliamo fare un grande girone di ritorno”, sono sempre parole di Pradè. Un terzo del girone è già andato. Ma l’obiettivo dichiarato è ancora perseguibile: basta vincere tutte le partite da qui a maggio.