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Un anno solare, diviso a metà. Sotto tanti punti di vista. Fino a giugno, una Fiorentina rilegata ancora nei bassi fondi della classifica, dopo tre avvicendamenti in panchina. Gli spalti ancora sgombri e vuoti, alcuni calciatori irriconoscibili, rispetto ai loro standard. Con l’inizio della nuova stagione, i gigliati voltano pagina. Un tecnico in grado di imporsi, il ritorno del popolo viola e quello di tanti effettivi scomparsi sotto la gestione Iachini.

I due anni dentro l’anno, hanno un solo comun denominatore. I gol di Dusan Vlahovic. Ventuno complessivi nella scorsa stagione, sedici al giro di boa di quella corrente. E pensare che per la Fiorentina, non si tratta certo del primo anno diviso a “metà”. L’ultima volta, successe quando i viola inaugurarono un nuovo ciclo con Montella in panchina. Con la prima parte del 2012, caratterizzata da tre avvicendamenti in panchina e una salvezza raggiunta in extremis. Esattamente come nel 2021. Con le ultime due cifre dell’anno rovesciate e il tecnico, dallo stesso nome in panchina. E ironia del destino, con il medesimo direttore sportivo.

Con una differenza sostanziale. La Fiorentina di quest’anno, non è stata stravolta come quella di dieci anni fa. Dove gli arrivi importanti, furono molteplici. Ed è per questo, che al momento, Italiano sta portando avanti un capolavoro. Nella speranza che il 2022, possa essere l’anno del definitivo ritorno della Fiorentina tra le grandi.


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