Cecchi: "Senza Arthur una Fiorentina con più di qualche ombra. Poi entra il brasiliano e la squadra si illumina"
Il giornalista Stefano Cecchi ha commentato a La Nazione la partita di ieri sera tra Fiorentina e Genk. Questa la sua riflessione sul quotidiano: "Non sono fra gli innamorati di Arthur ma, guardando la gara di ieri, un sospetto viene. Una Fiorentina per larghi tratti smagliata, con un calcio acciottolato più di nervi che di rotondità, per 60 minuti ha avuto difficoltà a mettere sotto una formazione scolastica come il Genk.
E non è la prima volta che ciò accade in concomitanza con l’assenza del brasiliano. Come se questa squadra (e anche il secondo tempo di ieri lo dimostra) per mostrare la propria versione luminosa, avesse bisogno di un guardiano del faro a illuminare la manovra determinandone la rotta. Come se, per anestetizzare i limiti di una rosa con qualche debolezza, avesse bisogno sempre di un regista a edificare calcio di livello. Un’ipotesi, un dubbio, o forse solo un tentativo di spiegare una gara che, nonostante la vittoria preziosa, qualche zona d’ombra l’ha mostrata".