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Dell'Olio Fiorentina

E’ stata una partita complicata. Persa male, brucia. In un momento dove l’incantesimo sembra essersi bloccato, così come le energie fisiche e nervose. Errori individuali, che difficilmente avevamo visto in questa stagione. Forse un pizzico di superficialità che stupisce soprattutto in difesa dove, fino ad oggi, non si era sbagliato praticamente niente.

Il rischio di un filotto negativo

Nel primo tempo la Fiorentina doveva approfittare del rigore, del vantaggio. Poteva chiuderla, contro una squadra disarmante, nei primi venti minuti, invece ha fallito due/tre buone occasioni. E poi l’Udinese che prende campo e fiducia. La classifica rimane ottima, ma da quel Fiorentina-Inter qualcosa sembra essersi fermato. Un calo fisiologico che ci sta, ma con Juventus e Napoli alle porte aumenta la paura che dopo un filotto clamoroso di vittorie ne possa arrivare un altro meno positivo. 

Che fatica quando steccano i top

Sembrano in calo calciatori fondamentali, con il mercato che dovrà (subito, i primi di gennaio) dare per forza segnali di aiuto ad un tecnico che oggi ha gli uomini contati. Soprattutto sugli esterni serve maggiore qualità, la richiesta di Palladino ieri è stata chiara. Senza Dodô, senza Bove, con un Gudmundsson anche a metà servizio questa squadra fatica. 

Guai a perdere l'entusiasmo

Diciamoci la verità, stanno venendo fuori gli equilibri normali di una squadra che fino ad oggi aveva fatto molto di più di quello che aveva nelle proprie corde. Però va recuperato subito il filo della matassa, per lottare fino all’ultimo per qualcosa di importante. Se sarà l’Europa League o addirittura qualcosa in più lo vedremo e lo capiremo. L’entusiasmo non deve disperdersi però, perché può fare la differenza. 

Finito il momento magico della Fiorentina: Ranieri confeziona un regalo di Natale in anticipo, Colpani è sempre per terra. I dribbling di Ikoné ubriacano solo sé stesso
Bologna, Vitoria, Udinese. “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova