Kokorin: "Avrei potuto ottenere di più conoscendo il mio potenziale ma sono ben lontano dall'essere definito come ultimo giocatore di calcio. Quando sono stato incarcerato..."

L'ex meteora della Fiorentina Aleksandr Kokorin, ora in forza a Cipro all'Aris Limassol ha rilasciato un'intervista nelle scorse ore raccontando i mesi trascorsi in carcere dopo l'arresto nel 2018 per aver aggredito un funzionario pubblico in un ristorante a Mosca, e commentato le sue avventure calcistiche.
Sul periodo in carcere
Kokorin ha dichiarato "La gente non ti percepisce come una persona famosa, guarda solo a quello che hai fatto in libertà e per quale articolo del codice penale sei stato condannato. Se sei stato imprigionato per un crimine che in qualche modo ha coinvolto dei bambini, o se hai venduto droga, sarai trattato male. Se invece sei andato in prigione per aver litigato con un funzionario, allora sei generalmente il massimo per loro. Ti giudicano prima di tutto come persona".
Sulle sue esperienze calcistiche
Poi ha aggiunto: "Sento spesso dire: ‘Si è rovinato la carriera’. Sono nato a Valuyki (una città con meno di 40mila abitanti, ndr), non potevo nemmeno sognare di giocare circa 50 partite con la nazionale e di partecipare a due Europei e un Mondiale. Ho giocato per lo Zenit e lo Spartak, sono ben lontano dall'essere l'ultimo giocatore di calcio. È una brutta carriera? Sì, avrei sicuramente potuto ottenere di più in termini di potenziale, ma allo stesso tempo, avrei potuto concludere la mia carriera calcistica a causa di infortuni, senza nemmeno iniziare davvero a giocare".