Ha davvero senso sacrificare il giocatore più forte in rosa?
L'arrivo di Luis Muriel ha subito scatenato gli addetti ai lavori, che fin da subito hanno proposto fantomatiche formazioni utili soltanto per far coesistere il colombiano e Simeone. E la prima impressione, che potrebbe essere sconfessata dal campo, è che l'unico modulo che possa vedere i due in campo stabilmente è il 3-5-2: e in questo caso Federico Chiesa, che resta il giocatore più importante e forte della Fiorentina, verrebbe sacrificato perché impiegato su tutta la fascia e quindi meno lucido in fase offensiva. Ecco, questo ha davvero senso? Sacrificare, perché di questo stiamo parlando, il miglior giocatore a disposizione di Pioli per provare a far giocare insieme Muriel e Simeone? Per noi la risposta è negativa e anche Pioli, almeno a giudicare dalle prime prove tattiche del ritiro di Malta, la pensa così: il colombiano si è alternato con l'argentino nel ruolo di punta centrale del 4-3-3. Certo, se poi il tecnico viola dovesse trovare un'alternativa al 3-5-2 (qualcuno ha detto 4-3-2-1?) allora saremmo tutti contenti, ma l'importante è che Chiesa sia messo in condizione di rendere al meglio e soltanto giocando in attacco, senza troppi compiti difensivi, può mettere pienamente in mostra tutte le sue qualità.