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L'anno scorso era “appena” arrivato alla Fiorentina e la “concorrenza” con Nzola non lo lasciava libero, né a livello di ruolo né a livello di continuità nelle prestazioni. Quest'anno, l'exploit di Kean gli avrebbe dovuto tagliare le gambe, almeno in via teorica. Ma lo stop di un mese di Gudmundsson è come se lo avesse rilanciato a miglior forma. E adesso, Lucas Beltran è insostituibile. Letteralmente. 

L'infortunio di Gudmundsson e la svolta di Beltran

Anche con il Pafos, l'argentino scenderà in campo dall'inizio (a meno di clamorose novità da parte di Palladino - s'intende). E lo farà sì per le condizioni ancora precarie di Gudmundsson, ma anche per il fatto che a questa Fiorentina manca un vero-vice-Kean. Ma Beltran questo posto se lo merita tutto. E non perché Kouame sta facendo così tanta fatica in Conference. Ma proprio perché l'importanza dell'ex River nella formazione titolare è diventata decisiva. E l'appoggio ad Adli a Como per la rete che ha sbloccato un match bello chiuso lo ha dimostrato ancora una volta.

Punta? Trequartista? Di sicuro è un assist-man

L'unica cosa che forse gli si può rimproverare è il fatto di non aver ancora individuato il proprio ruolo. E' una punta? Un trequartista? Sicuramente è un assist-man, dato che si mette sempre nelle condizioni di servire il miglior pallone al compagno lanciato a rete. Poi, certo, quando si trova in area di rigore, non disdegna la conclusione verso lo specchio. Il “problema” - se così lo si può chiamare - è rappresentato dalla sua tendenza a venire a prendere, a cercare il pallone nella metà campo della Fiorentina. Così facendo consuma tante energie, in parte proprio quelle che gli servirebbero per essere cinico negli ultimi metri. Tuttavia, quest'anno c'è un Moise Kean che si adopera nel fare tutto ciò che da Vlahovic a poche settimane fa non era stato fatto. E allora, bravo Lucas e bravo Palladino, che ha saputo ridar linfa vitale a un attaccante (o simil tale) che si mette sempre a disposizione degli altri.

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