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La notizia della settimana in casa Fiorentina è sicuramente stata la convocazione di Pietro Comuzzo in Nazionale: il CT dell'Italia Luciano Spalletti ha voluto premiare così il centrale di difesa classe 2005, e per molti è stata una sorpresa, forse vista la giovane età. Ma le statistiche raccontano ben altra storia…

L'importanza del “mastino”: cosa ci dice il confronto con Ranieri

Non è un segreto che la Fiorentina abbia trovato la chiave di volta di questo inizio stagione grazie al passaggio da difesa a 3 (dove comunque Comuzzo figurava da titolare) ad una linea a 4, avvenuta nell'intervallo di quel famoso Fiorentina-Lazio 2-1. Fino ad allora la Fiorentina, senza Comuzzo in campo, aveva subito 6 gol in due partite (l'andata contro la Puskas Akademia e la sconfitta esterna a Bergamo): segnale che, nonostante facesse buchi da tutte le parti, la difesa viola era comunque più solida col 2005 in campo. Da lì in poi Comuzzo non è quasi mai uscito dal campo, e l'unica volta che non ha giocato, guarda caso, la Fiorentina ha perso (contro l'APOEL).

Per rendere meglio l'idea si può fare un confronto col suo compagno di reparto, Luca Ranieri, difensore più affermato e capitano della Fiorentina: per quanto riguarda le statistiche difensive, Comuzzo lo batte in tutti i reparti fondamentali, facendo registrare il doppio dei tackle riusciti e più del doppio dei duelli aerei vinti, perdendone anche meno: tutto questo avendo preso un solo giallo. Anche nelle statistiche più offensive è il 2005 ad avere la meglio, con 3.6 passaggi offensivi per partita (di cui almeno 2.7 finiscono nella trequarti avversaria), a fronte di una percentuale altissima del 88% di passaggi completati. Chiaramente, questa analisi non vuole mettere a confronto i due: anzi, questo ci dimostra che l'importanza di un calciatore non è sempre spiegabile con delle statistiche, anche se queste sono un ottimo indicatore dell'operato di Comuzzo finora. Alla luce di questa analisi, forse è più semplice capire perché Spalletti abbia scelto il ragazzo per il doppio impegno di Nations League, certificandone il momento di grazia: siamo sicuri che non sarà l'ultima convocazione.

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