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In viola da undici anni, ne ha solo 18. Tommaso Rubino, trequartista della Fiorentina tra i tanti talenti cresciuti nel vivaio gigliato e ora aggregato in pianta stabile alla Prima Squadra di Palladino e il suo esordio con i grandi lo ha già fatto Queste le sue parole a La Nazione: “Galloppa è la persona che mi ha cambiato la vita. Per me è stato fondamentale e gli voglio un sacco di bene. Sarò per sempre legato a lui, qualsiasi strada un giorno dovremmo prendere”. 

 E sul primo posto conquistato con la Primavera: “A Roma l'ho decisa io ma dietro c'è stato un lavoro di squadra impressionante. E un primato meritato perché ci sono stati momenti in stagione in cui potevamo cadere ma siamo sempre rimasti uniti. Adesso che però siamo in testa avremo più pressione. Nello spogliatoio la prima pagina del giornale che celebrava lo scudetto primavera di qualche anno fa. Ad ora l'obiettivo è arrivare alle finali ma... non voglio dire altro, anche se avete già capito. Mio padre mi ha sempre trasmesso il suo amore per questi colori. E infatti quando sono tornato a vivere qui, ho iniziato ad andare allo stadio, in Fiesole. Se mi manca? Un sacco. Ci andavo fino all'anno scorso ma con Martinelli e Harder abbiamo già deciso che appena ci sarà occasione ci torneremo: troppo bello stare in quella bolgia". 

E sulla gara del cuore: “Vi stupirò: dico l'ultimo match al Franchi con l'Inter, che ho visto dalla panchina: ho vissuto un'emozione che poche altre volte in vita mia ho provato. L'esordio a Genova? Non ci credo ancora. Appena il mister mi disse di entrare, mi sentii ghiacciare ma poi azzerato le emozioni e ho dato tutto. Ringrazierò per sempre mister Palladino per quell'opportunità: e una persona unica, che mi ha fatto migliorare tanto”. 


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