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Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina
Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina

L’ultima stagione ce l’ha (in)segnato sulla pelle. Senza una coperta lunga, e calda, tre competizioni si affrontano difficilmente. E nonostante ci fossero ricambi per ogni ruolo, la Fiorentina stentava quando doveva inserire i meno utilizzati dalla panchina. In porta e sull’out basso di destra, specialmente, le mancanze più gravi, sopperite soltanto dalla scelta di far giocare alla fine sempre gli stessi.

Con la nuova qualificazione in Europa, però, la dirigenza gigliata è chiamata ad alzare il livello delle trattative. Non che i colpi di Parisi e Arthur siano da scartare, anzi, rappresentano l’ambizione che la società deve avere: migliorare le due formazioni di Italiano in ogni ruolo. Di due undici di qualità ha bisogno questa squadra: uno per il campionato e uno per la Conference. Andando ad occupare – il più velocemente possibile – quegli slot ancora scoperti.

Ci stiamo ovviamente riferendo ai ruoli di: portiere, centrale, mezzala e infine, volendo, pure a un rinforzo in attacco. Gerarchicamente, il primo da prendere è sicuramente un titolare al posto di Terracciano, restando comunque con Pietro per giocare le due coppe. Successivamente, un difensore, ciò che deve costituire l’acquisto più importante di questa sessione di mercato, alla luce dei noti problemi di copertura della squadra di Italiano. E infine una mezzala robusta, di compattezza, alla Amrabat per intendersi. Solo non nel ruolo di play.

Per l’attacco, invece, dovrà essere compiuta una scelta ponderata. Dare fiducia alla coppia serbo-brasiliana, oppure fare l’investimento per regalare a Italiano un vero cannoniere. Cosa né CabralJovic possono essere. Per salire di livello, dunque fare meglio di un ottavo posto e di due finali perse, serve maggior qualità alla Fiorentina. Più della quantità e più della mera lunghezza della rosa.

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