Una cicatrice sul cuore di Bove: S'indaga sul DNA. Un defibrillatore gli sbarrerebbe le porte per il ritorno in campo in Italia
Fortunatamente il centrocampista della Fiorentina, Edoardo Bove, non solo non è più in pericolo di vita, ma sta meglio, molto meglio ogni giorno che passa.
Ma la sua carriera da calciatore, inutile nascondercelo, resta appesa ad un filo, specialmente se si parla del nostro Paese, che ha norme molto stringenti in questo senso.
Indagine sul DNA
Su La Gazzetta dello Sport di oggi, si legge che è in corso un'indagine per capire se c'è alla base di tutto quello che gli è accaduto, vi sia o meno una malattia di origine genetica, una cardiomiopatia. In un caso del genere la prassi cardiologica impone l'impianto di un defibrillatore sotto cutaneo che possa intervenire in caso di necessità.
Il defibrillatore non gli consentirebbe di giocare in Italia
Si tratterebbe dello stesso apparecchio utilizzato da Christian Eriksen, giocatore attualmente in forza al Manchester United, che ha accusato un malore durante gli Europei del 2021. Dover mettere un defibrillatore impedirebbe a Bove di tornare a giocare in Italia, ma potrebbe farlo in paesi più permissivi da questo punto di vista, come l'Inghilterra, tanto per citarne uno.